05/05/2011, 00.00
MYANMAR
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Cristiani Kachin contro giunta birmana: le croci non si toccano (per ora)

Le autorità hanno rimandato lo spostamento dei simboli religiosi, antichi di più di 100 anni, situati nell’area in cui sorgerà la diga di Irrawaddy. Le due croci sono opera di fedeli cattolici e battisti. Critiche verso alcuni leader cristiani, colpevoli di curare maggiormente gli interessi del governo.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – I cristiani Kachin registrano un primo successo nella battaglia che li vede opposti al governo birmano. Le autorità hanno infatti sospeso – in via temporanea – la richiesta di rimuovere due storiche croci, situate in cima a una montagna, nell’area in cui dovrebbe sorgere in futuro la diga di Irrawaddy. Cattolici e protestanti della minoranza etnica possono quindi festeggiare, anche se non mancano i malumori e le critiche verso alcuni leader cristiani più vicini agli interessi del governo che alla tutela del fedeli.
 
Il 21 dicembre 2009 il regime militare ha annunciato la costruzione di una imponente diga alla confluenza del fiume Irrawaddy, in territorio Kachin nel nord del Myanmar. Nel maggio scorso è iniziata l’opera di esproprio dei terreni, che ha costretto allo spostamento forzato centinaia di persone di 47 villaggi diversi. Fonti locali riferiscono che saranno almeno 15mila gli abitanti costretti ad abbandonare la propria casa.
 
La costruzione della diga prevede anche lo spostamento di due croci, che sono ormai un simbolo per cattolici e protestanti Kachin, stato del Myanmar al confine con la Cina e a maggioranza cristiana. Esse hanno più di 100 anni e sono state costruite da due chiese Kachin a Tang Hpre, villaggio situato alla confluenza del fiume Irrawaddy. Il progetto idroelettrico è finanziato dal ministero birmano per l’Energia elettrica, dall’Asia World Company of Burma e con la partecipazione della compagnia di Stato cinese Power Investment Corporation (Cpi), legata al progetto sin dal dicembre 2009.
 
Il sito di informazione Kachin News Group (Kng) riferisce che lo scorso 6 aprile la Chiesa battista Kachin di Tang Hpre ha inviato una lettera aperta, sottoscritta da 85 leader cattolici e protestanti, all’ufficio distrettuale governativo di Myitkyina, capitale dello Stato. Essi chiedevano al governo di interrompere le pressioni volte a ottenere lo spostamento dei centenari simboli cristiani (nella foto). Al momento i fedeli fanno registrare un primo successo nella lotta contro il governo, ma non mancano le critiche verso alcuni rappresentanti cristiani. Essi, infatti, sarebbero più propensi a sostenere le ragioni del governo, piuttosto che la battaglia di cattolici e battisti per la libertà religiosa. 
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