Coronavirus: aumentano i casi ‘di ritorno’ e le misure di quarantena in Asia
Tutti importati i nuovi casi in Cina. Hong Kong chiude i confini. Senza le Olimpiadi, il Giappone perderebbe 267 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. Quarantena finita per 361 taiwanesi evacuati da Wuhan. Nuove misure restrittive in Corea del Sud, Malaysia, Singapore, Filippine e India.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Continua l'emergenza coronavirus in tutta l'Asia. Ieri in Cina sono stati riportati 47 nuovi casi di infezione e 4 morti. Tutte i nuovi contagi sono importati dall’estero. I casi “di ritorno” accertati dalle autorità sanitarie nazionali sono 474; la maggior parte sono cittadini cinesi di rientro nel Paese. Hong Kong chiude i confini per le prossime due settimane alla maggior parte degli stranieri. I contagiati nella città sono 386 (i decessi 4). A Macao si registrano 29 infezioni e nessuna vittima.
Il governo di Taiwan ha reso noto che 361 cittadini evacuati ai primi di marzo da Wuhan, la capitale dell’Hubei epicentro dell’infezione, hanno terminato il periodo di quarantena e possono tornare in famiglia. I casi di infezione nell’isola sono 235; due i morti.
Le Olimpiadi di Tokyo sono ufficialmente rinviate al 2021 per il Covid-19. L’annuncio è arrivato ieri dal premier nipponico Shinzo Abe. Il governo metropolitano della capitale ha calcolato che senza i Giochi l’economia dell’intero Giappone perderebbe 267 miliardi di euro nei prossimi 10 anni. Nel Paese Sol Levante, le infezioni sono 1141; 45 le vittime.
Oltre alla quarantena di due settimane per i visitatori che giungono dall’Europa, la Corea del Sud impone 14 giorni di auto-isolamento a coloro che provengono dagli Usa. La misura è stata presa dopo un aumento delle infezioni di ritorno. I casi importati sono ora 101 nel Paese, 9137 le infezioni totali; 126 i decessi.
La Malaysia estende la chiusura delle attività e il divieto di circolazione fino al 14 aprile. Al momento, il Paese registra 1624 casi di infezione, il numero più alto nel sud-est asiatico, e 17 decessi. I malaysiani possono uscire di casa solo per la spesa, visite mediche ed emergenze.
Nelle Filippine, il Congresso ha dichiarato ieri lo stato di emergenza nazionale. Il presidente Rodrigo Duterte è autorizzato a varare un massiccio piano di aiuti per 18 milioni di famiglie. Il governo può anche requisire ospedali e imbarcazioni private per combattere l’infezione polmonare. A oggi, nel Paese le persone infettate sono 552 e i decessi 35.
Dal 27 marzo, e fino al 30 aprile, Singapore vieterà gli assembramenti di più di 10 persone. La misura non vale nelle scuole e nei posti di lavoro. Chiusi bar, cinema e altri luoghi di intrattenimento. Stop anche a tutte le funzioni religiose. Chi è rimasto contagiato dopo un viaggio all’estero dovrà pagare per intero le cure negli ospedali pubblici. I casi di coronavirus nella città-Stato sono 558; due le vittime.
Da ieri, e per le prossime tre settimane, la popolazione dell’India rimarrà in quarantena. La decisione del primo ministro Narendra Modi ha provocato il panico tra la popolazione, che si è riversata a fare scorte alimentari. Finora, nel Paese si sono avuti 562 contagi e 10 morti.