18/03/2020, 11.49
VIETNAM
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Coronavirus, Hanoi conferma 67 contagi. La Quaresima dei cattolici nell’emergenza

di Thanh Thuy

Le persone infette risiedono in 13 delle 63 province del Paese. Il Covid-19 si distingue per l’alta infettività. La Chiesa invita i fedeli a comportamenti responsabili e al rispetto delle disposizioni governative. I sacerdoti potranno tornare a celebrare riti penitenziali e confessioni collettive a partire dal prossimo 29 marzo.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) – il ministero vietnamita della Salute ha confermato stamane un nuovo caso di contagio da coronavirus, che porta a 67 il numero delle persone infette in 13 delle 63 province del Paese. Ieri, il governo ha annunciato la sospensione del rilascio di nuovi visti per tutti i cittadini stranieri come ultima misura per frenare la diffusione del coronavirus. Agli sforzi delle autorità stanno partecipando tutte le comunità cattoliche che, nonostante l’emergenza, osservano la Quaresima e si preparano alla Pasqua. Alcune diocesi hanno adottato alcuni efficaci provvedimenti per tutelare la salute dei fedeli, richiedendo loro di indossare mascherine protettive e sedersi a distanza gli uni dagli altri durante la messa.

Scoppiato nella città cinese di Wuhan, il nuovo coronavirus Covid-19 si distingue per l’alta infettività. In una sola settimana, il paziente identificato come D. ha infettato sei persone nella provincia di Bình Thuận. Nella stessa regione costiera del Vietnam sud-orientale, in 10 giorni il paziente n. 34 ha trasmesso il virus ad altre nove persone; ma il numero è destinato ad aumentare a causa del numero di persone entratevi in contatto. Le autorità sanitarie hanno individuato due casi di “super untori”. Uno di questi riguarda una donna identificata come NTD, tornata in Vietnam lo scorso 17 gennaio dopo aver trascorso due mesi a Wuhan per un corso di formazione.

Sin dai primi giorni dell’emergenza coronavirus, la Chiesa ha invitato i cattolici ad assumere un comportamento socialmente responsabile e a seguire le disposizioni delle autorità. Nelle parrocchie, i sacerdoti delle parrocchie hanno invitato i fedeli che presentano sintomi influenzali o che sono entrati in contatto con casi sospetti di infezione a restare in casa. Il clero vietnamita ha quindi lanciato appelli per un auto-isolamento responsabile. I fedeli sono sollevati dall’obbligo di partecipare alla messa domenicale, ma dalle loro abitazioni possono comunque dimostrare comunione spirituale con preghiere e opere di carità.

Al fine di evitare assembramenti, sono sconsigliati i riti penitenziali collettivi. Famiglie e singoli fedeli sono invitati a trascorrere la Quaresima in preghiera e digiuno in casa. In caso di estrema necessità, i sacerdoti possono confessare le persone in privato, prendendo le seguenti precauzioni: prete e parrocchiano devono indossare maschere protettive; i confessionali devono avere tende di sicurezza; in alternativa, il fedele può confessare i propri peccati scrivendoli su carta.

Nei giorni scorsi mons. Joseph Nguyễn Năng, arcivescovo di Ho Chi Minh City (già Saigon), ha indicato ai cattolici la possibilità di seguire le celebrazioni eucaristiche su internet, come un aiuto ad essere vicini allo spirito della liturgia. Allo stesso tempo, l'Ufficio episcopale ha spiegato che guardare la messa online non potrà mai sostituire la partecipazione liturgica personale. Il vescovo ha chiesto inoltre ai sacerdoti di spiegare il concetto in modo chiaro ai laici, per evitare incomprensioni e “tư tưởng đánh đồng” (pensieri equivoci). I sacerdoti potranno tornare a celebrare riti penitenziali e confessioni collettive a partire dal prossimo 29 marzo.

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