29/01/2015, 00.00
CAMBOGIA - VIETNAM
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Continua l’esodo dei montagnard in Cambogia, per sfuggire alle persecuzioni di Hanoi

Altre 18 persone, fra cui due donne, hanno lasciato i villaggi di origine e superato il confine. Essi hanno cercato riparo in una zona remota, nella foresta della provincia nord-orientale di Rattanakiri. Attivista cambogiano: "Sono in cerca di asilo politico e contano sull’aiuto dell’Onu".

Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - Continua la fuga di intere famiglie montagnards, che abbandonano i villaggi di origine in Vietnam e superano il confine con la Cambogia, per sfuggire alle persecuzioni delle autorità comuniste di Hanoi e in cerca di una vita migliore. Nel novembre scorso un primo gruppo aveva lasciato il Paese di origine; in questi giorni altre 18 persone hanno varcato il confine e chiesto asilo politico al governo di Phnom Penh. 

Nel gruppo, che è arrivato in territorio cambogiano solo ieri, sono presenti anche due donne; i rifugiati hanno cercato riparo in una zona remota nella foresta della provincia nord-orientale di Rattanakiri. 

Chhay Thi, attivista Adhoc (Cambodian Human Rights and Development Association), conferma che "sono in cerca di asilo politico" e contano sull'aiuto "delle Nazioni Unite". 

Nel 2001 e nel 2004 almeno 2mila montagnards - minoranza cristiana, originaria delle zone montuose del centro del Vietnam - sono emigrati in Cambogia per sfuggire alle violenze delle autorità di Hanoi, che confiscano i loro terreni e li perseguitano a causa delle fede cristiana. La maggior parte di loro ha ottenuto asilo politico, con gli Stati Uniti in prima fila nella concessione di visti.

Negli ultimi anni è ripreso l'esodo e sempre più famiglie cercano di attraversare la frontiera, in cerca di riparo nella vicina Cambogia. Con l'aiuto dei funzionari Onu, alcuni di loro hanno fatto richiesta di asilo politico, anche se molti esitano a contattare le autorità di Phnom Penh, nel timore di essere rimpatriati. 

Solo negli ultimi mesi sono almeno 32 i motnagnards che hanno cercato riparo nelle foreste della Cambogia, fra cui tre bambini, e sono costretti a lottare ogni giorno contro malaria e mancanza di cibo, per poter sopravvivere. 

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