Consiglio dei muftì libanesi: se non si elegge un presidente lo Stato verso la rovina
Beirut (AsiaNews) – Il Libano va verso “il caos, la distruzione, il crollo delle istituzioni, cioè la rovina definitiva di tutte le componenti dello Stato” se si tarderà ancora a non eleggere il presidente della Repubblica. Il nuovo grido d’allarme per una situazione che si protrae da 18 mesi è stato lanciato ieri dal Consiglio dei muftì libanesi.
L’allarme è contenuto in un comunicato diffuso al termine di una riunione presieduta dal Muftì della Repubblica, sceicco Abdel Latif Deriane, tenuta a Dar el-Fatwa, sede della massima istituzione della comunità sunnita libanese. Nel documento si afferma “l’importanza dell’accordo tra le diverse parti politiche” per assicurare che “le divisioni e i contrasti non porteranno più alla paralisi” di tutti i livelli della vita pubblica e dei cittadini.
Il Consiglio ha espresso in tal modo la sua inquietudine nel vedere “la nazione sparire se non si raggiunge un accordo”, ritenendo che “una nazione non si costruisce che a prezzo di sacrifici”. Esso ha insistito, inoltre, sulla “necessità di dare sostegno al primo ministro Tammam Salam nella ricerca di soluzioni adeguate, lontane da interessi personali”, mettendo l’interesse nazionale “al di sopra di ogni altra considerazione”.
Va ricordato che il Libano è senza capo di Stato da 18 mesi e che la vacanza presidenziale ha progressivamente paralizzato il potere legislativo ed esecutivo, a causa delle rivalità che oppongono i diversi gruppi politici e parlamentari.
Il comunicato del Consiglio, poi, si occupa degli avvenimenti in Palestina, condannando “le aggressioni sioniste terroristiche contro la moschea di al-Aqsa”. “Chiama infine alla solidarietà con il popolo palestinese e a sostenerne la causa per istaurare uno Stato palestinese su tutto il territorio della Palestina”. (FN)
25/07/2016 11:41