05/12/2016, 13.06
AFGHANISTAN
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Coltivazioni d’oppio in aumento in Afghanistan, bambini reclutati dai narcotrafficanti

Nella provincia dell’Herat la coltivazione di papavero da oppio è cresciuta in modo significativo. A pagarne le conseguenze sono i poveri e molti bambini, a trarne vantaggio talebani e narcotrafficanti.

Kabul (AsiaNews) – Nella provincia afghana dell’Herat, i narcotrafficanti reclutano sempre più bambini per coltivare e contrabbandare oppio. Secondo l’“Afghanistan Opium Survey” – uno studio condotto dal Ministero afghano per la lotta contro il narcotraffico e l’Ufficio Onu per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc) – la produzione di papaveri da oppio è aumentata del 43% rispetto all’anno scorso (da 3300 tonnellate nel 2015 a 4800 nel 2016). Nell’ultimo anno, anche il numero di terreni coltivati è aumentato del 10% (da 183mila ettari nel 2015 a 201mila nel 2016). In Afghanistan, circa l’11% della popolazione ha problemi di dipendenza da oppiacei e il flusso di rifugiati di ritorno dal vicino Iran – Paese dall’alta percentuale di tossicodipendenti – alimenta il problema.

Sir Majid, direttore del centro di detenzione minorile dell’Herat, sostiene che più del 30% degli attuali detenuti è stato condannato per traffico di droga. Il portavoce della polizia provinciale Abdul Rauf Ahmadi, afferma che nell’ultimo mese ha arrestato per traffico di droga circa 30 bambini: “Alcuni di essi – racconta  – sono tossicodipendenti”. In un articolo pubblicato dall’“Institute for War & Peace Reporting”, Aziz Azara evidenzia che oggi i tossicodipendenti nell’Herat sono circa 70mila e 5500 di essi sono bambini.

Nel 2016 il governo ha eliminato coltivazioni di papavero da oppio per un totale di 355 ettari in sette province distinte. Nel 2015 sono stati eliminati 3760 ettari di coltivazioni in 12 province.  Al momento la provincia meridionale dell’Hilmand, con i suoi più di 80mila ettari, rappresenta il 40% della produzione nazionale e rimane l’area più sfruttata per la coltivazione di papavero da oppio.

Sebbene in Afghanistan questo tipo di coltivazione sia illegale, è l’attività più redditizia per i ceti poveri. I talebani sfruttano a fondo il traffico internazionale di eroina – derivato dell’oppio dalla facile preparazione – che secondo gli esperti è il maggiore mezzo di sostentamento finanziario per le loro attività militari. La Russia e gli Stati Uniti combattono da anni la lotta al narcotraffico in Afghanistan, investendo denaro e risorse per limitare gli effetti devastanti sulla popolazione mondiale.

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