30/08/2021, 12.56
SRI LANKA
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Colombo, la protesta delle madri tamil per i loro 'desaparecidos'

di Melani Manel Perera

L'Onu celebra oggi la Giornata mondiale per le vittime delle sparizioni forzate, ferita che resta aperta nello Sri Lanka anche dopo anni dalla fine della guerra. Il rev. Sathivel, attivista per i diritti umani: "Perché il governo continua a non dare risposte sui guerriglieri tamil che si arresero e non sono più tornati a casa?".

Colombo (AsiaNews) – Oggi ricorre la Giornata mondiale per le vittime delle sparizioni forzate, istituita dall'Assemblea generale dell'Onu nel 2010. Quella delle persone scomparse nel nulla durante un conflitto è una ferita che resta gravemente aperta nello Sri Lanka, come testimonia la lotta della madri tamil che cercano ancora notizie dei propri cari. Tra gli scomparsi durante e dopo la guerra la maggior parte sono tamil, ma vi sono anche alcuni sinhala.

Da cinque anni le madri tamil protestano nelle strade delle province del nord e dell'est, chiedendo notizie sui propri cari che si arresero alle forze di sicurezza dello Sri Lanka alla fine della guerra, ma non sono più tornati a casa. E anche ora che il Covid-19 ha reso impossibile le manifestazioni in piazza continuano la loro battaglia nelle case. Tra loro - purtroppo - 98 in questi anni sono morte senza ottenere risposte.

“Che cos'è successo ai loro figli? Perché il governo non dice nulla?”, commenta ad AsiaNews il rev. Marimuttu Sathivel, sacerdote anglicano e attivista per i diritti umani. “La cosa più grave è che nonostante la loro determinazione non vengono neanche ascoltate. In qualche modo anche la morte nel dolore di queste madri che non hanno saputo nulla sulla sorte dei propri cari grava sulla coscienza delle autorità”.
“La Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhrc) – continua il rev. Sathivel – non vede in queste sparizioni forzate un crimine di guerra, ma 'solo' una violazione dei diritti umani. Ma queste madri tamil continuano ad attendere dal governo. La questione andrebbe portata al Tribunale internazionale per i crimini di guerra e i responsabili rinviati a giudizio”.

Anche il Christian Solidarity Movement (CSM) ha lanciato questa settimana una campagna digitale per ricordare tutte le persone scomparse nello Sri Lanka. “Si tratta di un modo per far crescere la consapevolezza su questo problema e chiedere giustizia per quanti sono scomparsi” racconta ad AsiaNews il coordinatore padre Shared Jaayawardhane.

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