13/03/2006, 00.00
Cina
Invia ad un amico

Cina, solo le Ong curano l'istruzione dei bimbi migranti

La passione degli insegnanti e le donazioni sono l'unica speranza per milioni di bambini, trascurati dal sistema pubblico. Storia della scuola Xingzhi a Pechino e delle difficoltà che supera per fare del bene gratuitamente.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – La scuola privata Xingzhi, nel distretto meridionale di Daxing a Pechino, è stata fondata ed è retta tuttora da un'organizzazione non governativa. Qui studiano migliaia di bambini migranti che non possono andare negli istituti pubblici da anni; solo poco tempo fa la scuola ha ricevuto l'autorizzazione del governo.

In Cina oltre 20 milioni di bambini seguono i genitori migranti nella ricerca di lavoro. Spesso sono discriminati dalle scuole pubbliche, che pretendono tasse alte o non li vogliono. Secondo stime del governo, a Pechino circa l'80% dei 300 mila bambini migranti non frequenta la scuola secondaria superiore (per chi ha tra 13 e 18 anni) e 70 mila non vanno proprio a scuola.

Il preside Huang He apre la scuola Xingzhi nel luglio 2001 (con il nome di Pengpeng School), con 10 mila yuan di donazioni e 2 mila yuan in prestito. Ma la richiesta di autorizzazione non è accolta e arriva l'ordine di chiusura. Nei 3 anni successivi la scuola cambia sede 5 volte, perché lo zelante governo locale chiude e demolisce ogni nuova sede. Non è un record: un'altra scuola privata per bambini migranti ha dovuto spostarsi 10 volte dal 1993: ora è nel distretto di Haidian.

Solo nel settembre 2004 riceve la licenza dal dipartimento distrettuale per l'Istruzione, con l'attuale nome e la sede: spogli muri di mattoni dietro cui si snodano un fiume inquinato e una strada polverosa dove i contadini – alcuni sono i genitori degli scolari - vendono frutta. Ora ospita 1.200 scolari di età da 6 a 17 anni che vengono da 20 province, con classi da 40 a 50 studenti. Ha una biblioteca di 20 mila libri (quasi tutti di Huang) e un laboratorio tecnico con 40 computer. Vi insegnano 40 insegnanti qualificati: nessuno di loro è nato a Pechino. Lo stipendio arriva fino a 1.500 yuan (circa 150 euro) al mese, meno del guadagno dei professori nelle scuole pubbliche, ma più di quello offerto nelle città di provenienza. "Il 15-20% dei bambini – stima Huang – staranno qui solo pochi anni, perché seguono i genitori nella ricerca di lavoro. Ma molti completeranno qui gli studi".

La scuola è finanziata da donazioni estere e nazionali: dall'estero provengono circa i due terzi dei finanziamenti, ma per mantenere la scuola Huang ha contratto debiti per 100 mila yuan e vive grazie allo stipendio della moglie, professore di psicologia all'università Qinghua. L'interessamento di televisione e giornali gli ha procurato le donazioni di ascoltatori e lettori. (PB)

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Pechino promette una politica più favorevole per le Ong
13/03/2006
Con il processo agli avvocati, naufraga lo “stato di diritto” promesso da Xi Jinping
16/09/2016 15:29
Pechino cambia la legge sulle Ong straniere: decide tutto la polizia
29/04/2016 10:59
La “strategia di sopravvivenza” delle Ong religiose in Cina
24/02/2016 13:05
Xie Yang, avvocato per i diritti umani: è ‘libero’ ma vivrà in una casa-prigione apposta per lui
03/08/2017 13:24


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”