20/01/2006, 00.00
Cina
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Cina, nel 2005 oltre 87 mila proteste sociali

I dati presentati ieri dal ministero della Pubblica sicurezza mostrano un aumento del 6,6 % rispetto allo scorso anno.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Il numero di "disturbi all'ordine sociale" in Cina è cresciuto del 6,6 % nel corso dello scorso anno ed ha raggiunto la cifra totale di 87 mila. Lo ha annunciato ieri il ministero della Pubblica sicurezza.

Wu Heping, portavoce del dicastero, ha spiegato che il 18,9 % della cifra si riferisce a "crimini che hanno disturbato l'operato del governo", mentre il 13 % è rappresentato da "riunioni di massa che hanno colpito l'ordine sociale". I casi di "provocazione e sollevazione di problemi" sono cresciuti dell'11,8 %.

Wu non ha però fornito le statistiche relative al numero di "incontri di massa divenuti un attacco agli organi di governo", crimine che prevede una delle pene più severe nel sistema giudiziario cinese. Proprio questa settimana 11 persone – ritenute colpevoli di aver attaccato un ufficio petizioni di Yanan, nella provincia centrale dello Shaanxi – sono state condannate a 4 anni di reclusione.

Il malcontento popolare in Cina continua a crescere. Lo scorso anno Zhou Yongkang, ministro della Pubblica sicurezza, aveva presentato i dati relativi al 2004: le proteste erano aumentate del 28 % in un anno – toccando quota 74 mila rispetto alle 58 mila del 2003 – ma hanno avuto una "impennata" rispetto alle 10 mila del 1994.

Contadini arrabbiati per la requisizione e l'ingiusto risarcimento delle loro terre; lavoratori migranti che chiedono le paghe arretrate; lavoratori di aziende private o statali che chiedono migliori condizioni di lavoro hanno contribuito all'aumento delle proteste sociali. Hu Xingdou, dell'Istituto di tecnologia di Pechino, sostiene che il grande numero di conflitti è da collegare alla trasformazione che sta avvenendo nel Paese.

"Se il governo non riesce a gestire in maniera appropriata i conflitti – dice – il numero potrebbe aumentare. I rappresentanti del governo non dovrebbero sopprimere con la forza la popolazione che fa richieste ragionevoli. Hanno il dovere di ascoltare e rispettare il popolo". "Tuttavia – aggiunge - ogni cittadino deve sottostare alla legge e fare le proprie richieste attraverso le vie legali".

Nel gennaio 2006, 4 agricoltori sono stati condannati fino a 5 anni di galera per aver preso parte alla protesta contro l'inquinamento del villaggio Zhejiang, a Huaxi. In quella manifestazione circa 1.500 poliziotti e ufficiali del governo si sono scontrati con i 30 mila abitanti del villaggio, arrabbiati per l'appropriazione indebita da parte del governo locale delle loro case e fattorie.

Il caso più recente è avvenuto la scorsa settimana, quando dozzine di abitanti di Zhongshan (Guangdong), sono stati attaccati dalla polizia: durante lo scontro, sembra sia morta una ragazza di 15 anni. La violenza è scoppiata dopo che 400 abitanti del villaggio hanno occupato una grande autostrada che unisce la provincia con Pechino in segno di protesta per il trattamento del governo, che da 10 anni ignora le loro richieste per un miglior risarcimento delle terre confiscate.

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