02/11/2015, 00.00
INDONESIA
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Chiesa indonesiana: la famiglia, Vangelo di speranza per tutta la società

di Mathias Hariyadi
Oggi inizia la Conferenza nazionale della Chiesa cattolica indonesiana (Sagki 2015) con a tema “la vocazione e la missione della famiglia nella società plurale”. Vescovi, sacerdoti e laici parleranno di problemi come il divorzio, i lavoratori migranti e i figli abbandonati. Arcivescovo di Jakarta: “La famiglia cattolica deve testimoniare una qualità della vita da cui tutti possono imprarare”.

Jakarta (AsiaNews) – Discutere della famiglia per condividere “le comuni preoccupazioni e speranze sui suoi problemi, in modo che la Chiesa cattolica indonesiana possano testimoniare la bontà della proposta cristiana da vivere nella società per il bene della nazione”. Con questa parole mons. Ignatius Suharyo, arcivescovo di Jakarta, illustra lo scopo della Conferenza nazionale della Chiesa cattolica indonesiana (Sidang Agung Gereja Katolik Indonesia, Sagki 2015) di quest’anno. Il tema scelto per quest’anno è: “La famiglia cattolica: Il Vangelo della speranza. La sua vocazione e la sua missione nella Chiesa e nella società plurale indonesiana”. Il congresso, organizzato dalla Conferenza episcopale del Paese (Kwi), inizia oggi e terminerà il 6 novembre.

Al convegno partecipano circa 500 persone, compresi 10 delegati da ogni diocesi e alcuni membri di organizzazioni cattoliche che lavorano con le famiglie. Il Sagki 2015 avrà a tema “in modo speciale i problemi sociali di cui la Chiesa ha il dovere di occuparsi – ha detto mons. Shuaryo durante una conferenza stampa – come il divorzio, i lavoratori migranti e i genitori che non possono educare i propri figli perché il loro tempo è preso dal lavoro, con grave danno dei figli”.

Quello di cui l’Indonesia ha bisogno, secondo il presule, “sono i buoni costumi delle famiglie cattoliche che non solo devono diventare un modello per la società, ma devono offrire una qualità della vita da cui tutti possano imparare”. L’Indonesia ha un bisogno urgente di persone moralmente integre, “e questo è quello che vogliamo provocare con questa conferenza nazionale – conclude l’arcivescovo – dove vescovi, sacerdoti, religiosi e laici cattolici si incontrano, per rendere un beneficio a tutta la nazione”.

Parlando in conferenza stampa, mons. Fransiskus Kopong Kung, presidente della Commissione episcopale per la famiglia, ha detto che “attraverso il Sagki 2015, la Chiesa indonesiana vuole esprimere la sua gratitudine per tutte le famiglie cattoliche, per il loro contributo fondamentale. Questo è il momento della verità, dove vescovi, sacerdoti e religiosi devono imparare ascoltando le loro voci, preoccupazioni, sogni e speranze”.

Mons. Suharyo e mons. Kung sono appena rientrati in Indonesia dopo aver partecipato al Sinodo sulla famiglia in Vaticano. Secondo p. Hibertus Hartono, presidente del Sagki 2015, la conferenza “è stata pensata in accordo con le preoccupazioni maggiori della Chiesa sulla famiglia, discusse di recente al Sinodo straordinario, alla Giornata delle famiglie di Philadelphia e al Sinodo dei vescovi conclusosi la settimana scorsa. È un tema – conclude il sacerdote – che da troppo tempo la Kwi non prendeva in considerazione”.

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