09/09/2019, 08.41
HONG KONG - CINA
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Catena umana di studenti. In questione le violenze della polizia di Hong Kong

di Paul Wang

Molti studenti di scuole cattoliche e protestanti partecipano alla catena umana. I poliziotti accusati di essere “venduti” (alla Cina) e “mafiosi”. Si sospetta che poliziotti della Cina popolare siano infiltrati fra le forze dell’ordine di Hong Kong. Una petizione agli Usa perché “liberino Hong Kong”. Joshua Wong di nuovo libero.

Hong Kong (AsiaNews) – Gli studenti di decine di scuole secondarie in diverse zone di Hong Kong hanno formato stamane catene umane fra le diverse sedi a sostegno delle cinque domande che il movimento anti-estradizione ha posto al governo (v. foto 1 e video). Ragazzi e ragazze delle scuole cattoliche e protestanti hanno partecipato al gesto (foto 2). Molti di loro sono arrivati in classe cinque minuti più tardi, sempre per ricordare le cinque domande. Il capo dell’esecutivo ha risposto solo alla prima, cancellando in modo definitivo la legge sull’estradizione, ma non alle altre quattro.

Fra queste, quella più urgente è l’apertura di un’inchiesta indipendente sull’uso eccessivo della forza da parte della polizia.

Le forze dell’ordine di Hong Kong sono accusate di sparare proiettili di gomma ad altezza d’uomo, lanciare migliaiai di gas lacrimogeni, bastonare manifestanti indifesi e cittadini comuni, spruzzare spray urticanti contro ignari passanti. In più, essi sono accusati di collusione con gruppi mafiosi locali che con atti di teppismo feriscono e spaventano i giovani che partecipano alle manifestazioni. Genitori e amici di persone colpite aprono vertenze contro i poliziotti.

La sfiducia generale verso la polizia cresce anche perché in questi tre mesi di manifestazioni, in molti casi sono stati scoperti poliziotti che vestono la divisa, ma non hanno codice di riconoscimento; altri che parlano in lingua mandarina (la lingua della Cina popolare, e non il cantonese che si usa ad Hong Kong); altri che si rifiutano di presentare la loro carta di identità; altri ancora che hanno il distintivo di “China police”. I manifestanti sospettano che poliziotti della Cina popolare siano ormai infiltrati fra le forze dell’ordine di Hong Kong.

Ieri, durante una manifestazione a Chater Garden, in centro, a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone, sono stati lanciati epiteti come “venduti” o “mafiosi” contro i poliziotti.

Verso la fine della manifestazione, nel pomeriggio, un centinaio di manifestanti si sono recati al consolato Usa. Sventolando bandiere a stelle e strisce striscioni inneggianti alla democrazia, hanno chiesto aiuto agli Stati Uniti per garantire il rispetto dei diritti umani alla popolazione di Hong Kong.

In tarda serata vi sono stati scontri fra polizia e manifestanti estremisti in diverse parti della città. Alcune stazioni della metropolitana sono state chiuse.

Stamane, uno dei leader delle rivolte studentesche, Joshua Wong, è stato di nuovo liberato su cauzione. Era stato arrestato ieri al ritorno da un viaggio a Taiwan e doveva partire per la Germania e poi per gli Usa.

Wong era stato arrestato alla fine di agosto per aver guidato una manifestazione non autorizzata, e liberato su cauzione. Sebbene fosse sottoposto a un coprifuoco e non potesse lasciare Hong Kong, la corte gli aveva permesso di fare dei viaggi già programmati prima dell’arresto.

(Video credit: Guardians of Hong Kong). 

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