08/08/2019, 11.31
BANGLADESH
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Caritas promuove diritti e migrazioni sicure

di Sumon Corraya

In cerca di lavoro, ogni anno migliaia di bangladeshi emigrano all’estero. Molti partono sprovvisti di regolare documentazione. I volontari del Centro Itc di Sirajdikhan forniscono informazioni utili ed illustrano loro le procedure corrette. Caritas Dhaka: “Il nostro aiuto, per garantire la giustizia sociale”.

Munshiganj (AsiaNews) – Migrazione sicura, tutela dei lavoratori e assistenza alle famiglie: sono i campi di lavoro di un Centro per le Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Itc) gestito da Caritas Bangladesh a Sirajdikhan, sotto-distretto di Munshiganj (nella Divisione di Dhaka). Grazie all’iniziativa, nella zona le partenze irregolari si sono ridotte del 60%. Essa è parte del Progetto servizi per migranti e comunità svantaggiate (Imdc); ha come obiettivo riaffermare e proteggere il diritto delle fasce più vulnerabili della popolazione ad una vita migliore. Jyoti Gomes, direttore regionale di Caritas Dhaka, dichiara ad AsiaNews: “Le persone si spostano da una città all'altra; per sfuggire alla povertà, vanno persino in un altro Paese. In quanto migranti, si trovano ad affrontare sfide. Con il progetto ci poniamo accanto a quanti hanno bisogno di aiuto, per garantire la giustizia sociale”.

A causa della mancanza di lavoro, ogni anno migliaia di bangladeshi emigrano all’estero. Molti partono sprovvisti di regolare documentazione. Dall’area di Munshiganj finora sono partiti circa 80 uomini, che ora vivono in Paesi di Medio Oriente, Europa e America settentrionale. Per contrastare il fenomeno delle partenze illegali, il personale della Caritas conduce regolari incontri nel cortile del Centro. Ogni volta vi prendono parte centinaia di persone. I volontari spiegano loro l’importanza di recarsi all’estero rispettando la normativa del Paese di destinazione, forniscono informazioni utili ed illustrano come compilare la documentazione necessaria.

Imam Uddin, 65enne leader musulmano di Munshiganj, esprime ammirazione per il lavoro svolto da Caritas in favore della migrazione sicura. “Migliaia di persone della zona hanno già visitato il Centro, per controllare il loro visto e risolvere eventuali problematiche nelle procedure. Molte società straniere imbrogliano i migranti”, dichiara. Tra quanti beneficiano del programma Imdc vi sono anche membri della piccola comunità cattolica. Runi Peris, 55enne parrocchiano della Solepue Catholic Church di Munshiganj, afferma: “In passato le persone non conoscevano il modo corretto di emigrare all'estero. Non erano in grado di verificare il proprio visto e molti cadevano nelle trappole degli sfruttatori. Con le informazioni adeguate, ora possono recarsi nei Paesi sviluppati legalmente e a costi contenuti”.

Il personale Caritas si prende cura anche delle famiglie degli emigrati, incoraggiandole a risparmiare il denaro che arriva come rimessa. Il Centro offre anche un programma di sensibilizzazione sulla salute e mette a disposizione alcuni computer per lezioni di informatica. Queste riscuotono particolare successo tra i giovani disoccupati. Sandra Gomes, studentessa cattolica di 23 anni, racconta: “Ho frequentato un corso che mi è costato solo 1.600 taka (17 euro). È stato molto utile. Se non avessi imparato ad usare il pc, non sarei riuscita a trovare un lavoro”. Il Centro Itc della Caritas è prezioso anche per chi un impiego lo ha già, come gli agricoltori. Contadini come Jolaca Begum, 58 anni, grazie ai volontari hanno trovato su internet soluzioni per combattere gli insetti che infestavano le loro piantagioni.

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