06/11/2019, 13.39
FILIPPINE
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Caritas Filippine chiede aiuto per le vittime dei terremoti a North Cotabato

È di almeno 22 morti, centinaia di feriti ed oltre 24mila sfollati il bilancio di un recente sciame sismico nel Sud delle Filippine. Le persone interessate dall’emergenza sono oltre 188mila. Nei giorni scorsi, anche la Conferenza episcopale cattolica delle Filippine (CBCP) ha lanciato un appello. Mons. Valles visita i sopravvissuti.

Cotabato (AsiaNews) – Il Segretariato nazionale per l’azione sociale (Nassa)/Caritas Filippine esorta tutte le diocesi del Paese ad assistere le comunità colpite dai recenti terremoti a North Cotabato, sull’isola meridionale di Mindanao. “Il Paese segue con apprensione l'evolversi della situazione, ma abbiamo bisogno di donazioni e concrete espressioni di sostegno”, dichiara ad AsiaNews p. Edwin A. Gariguez, segretario esecutivo del braccio umanitario della Conferenza episcopale filippina (Cbcp). È di almeno 22 morti, centinaia di feriti ed oltre 24mila sfollati il bilancio di uno sciame sismico che il mese scorso ha seminato il terrore nel Sud delle Filippine. Il 31 ottobre 2019, un terremoto di magnitudo 6,5 con epicentro a Tulunan (North Cotabato) ha scosso le regioni di Mindanao centrale e orientale. Due giorni prima, nella stessa area si era già verificato un sisma di magnitudo 6,6. Questi terremoti si aggiungono a quello del 16 ottobre (magnitudo 6,3).

Il Consiglio nazionale per la riduzione e gestione del rischio di disastro (Ndrrmc) riferisce che le persone interessate dall’emergenza sono oltre 188mila. Sono crollate quasi 21mila abitazioni ed altre 7.200 sono danneggiate. Le scosse hanno raso al suolo due scuole e lesionato più di 870 istituti, interferendo con l’educazione di oltre 3,4 milioni di studenti. I volontari di Nassa/Caritas Filippine assistono la popolazione locale sin dai primi giorni della crisi. NASSA/Caritas Filippine ha stanziato un totale di 1 milione di pesos (17.800 euro) per le operazioni di soccorso nella diocesi di Kidapawan; nel frattempo, Caritas Manila continua a fornire aiuti alimentari aggiuntivi alle comunità colpite. “Ma migliaia di persone – afferma p. Gariguez – sono in disperato bisogno di assistenza anche nella vicina diocesi di Digos. A parte la città di Cotabato, questo è un territorio dedito all’agricoltura: quasi tutti gli abitanti sono contadini. È gente molto povera, che ora non ha più nulla”.

Nei giorni scorsi, anche la Conferenza episcopale cattolica delle Filippine (CBCP) ha lanciato un appello a livello nazionale per aiutare le famiglie sfollate. Le organizzazioni locali della Caritas hanno istituito centri di comando nella città di Kidapawan e Magsaysay per garantire la ricezione, l’imballaggio e la distribuzione di beni di soccorso. “Molte persone – spiega p. Gariguez – preferiscono accamparsi fuori dalle proprie case e si rifiutano di raggiungere i rifugi temporanei allestiti per gli sfollati. La maggior parte delle abitazioni ora sono inagibili. Inoltre, gli sciami sismici non sembrano fermarsi e alimentano la paura. Le autorità governative stanno rispondendo ai bisogni della popolazione, per quanto riguarda acqua e cibo. Ma quello che è più urgente è dare un tetto ai terremotati, soprattutto quando cala la notte: se ne stanno occupando i nostri volontari, che in questo modo forniscono loro conforto”.

“La popolazione colpita dai terremoti è in stato di shock – prosegue il sacerdote –. Tuttavia, poiché NASSA/Caritas Filippine non ha le competenze per fornire assistenza psicologica, ci stiamo rivolgendo a professionisti di organizzazioni con cui collaboriamo. Tra gli sfollati vi è tanta richiesta per questo tipo di aiuto: molti soffrono di disturbi post traumatici. Stiamo studiando un modo per affrontare il problema”. Mons. Romulo Geolina Valles, arcivescovo di Davao e presidente della Cbcp, due giorni fa si è recato in visita a North Cotabato per visitare i sopravvissuti. Il presule ha offerto parole di consolazione agli sfollati di Makilala, che insieme a Tulunan è la città più colpita dai terremoti. Accompagnato da mons. Jose Colin Bagaforo di Kidapawan, l’arcivescovo ha incontrato le famiglie che vivono ancora in rifugi temporanei ed i volontari nelle attività di soccorso. Ai microfoni di Radio Veritas, mons. Valles ha dichiarato: “Chiedo nuovamente aiuto per alleviare le sofferenze e i dolori dei nostri fratelli e sorelle”.

(Photo credit: Caritas Filippine).

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