22/06/2010, 00.00
HONG KONG
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Card. Zen: “Il governo, sempre meno sincero con il popolo”

di Annie Lam
Secondo il vescovo emerito di Hong Kong, la mossa con cui il Consiglio legislativo del Territorio farà passare il pacchetto di riforme costituzionali rivisitato senza dibattito pubblico “cambia tutto” sulla questione del suffragio universale e dimostra che il governo non rispetta la popolazione.

Hong Kong (AsiaNews) – “La sincerità e il rispetto per la popolazione di Hong Kong iniziano a mancare”. Lo dice ad AsiaNews il card. Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito del Territorio, commentando il pacchetto di riforme costituzionali rivisitato che è stato adottato ieri dall’esecutivo, a soli due giorni da un dibattito già messo in agenda presso il Consiglio legislativo.

Oggi, il governo ha respinto la richiesta di spostare il dibattito per permettere al pubblico di discutere il pacchetto, e ha adottato la proposta avanzata ieri dal Partito democratico che chiede di permettere alla popolazione di eleggere cinque nuovi rappresentanti dei Consigli distrettuali. Questa mossa ha permesso all’esecutivo di ottenere i 40 voti necessari per far andare avanti il pacchetto. Il dibattito, in ogni caso, partirà domani al Consiglio legislativo, una sorta di piccolo Parlamento di Hong Kong.

Il card. Zen spiega che il dialogo con il governo cinese “ha causato delle rotture all’interno del movimento democratico, in cui alcuni politici pensano soltanto al proprio benessere”. Anche se, spiega il porporato, la proposta segna “un punto di rottura” fra il governo centrale e i democratici sulla questione del suffragio universale sul Territorio, stagnante da anni.

La questione del tempo “è un serio problema, e il Partito democratico non dovrebbe accettare la proposta revisionata. All’ultimo momento, l’oggetto del dibattito cambia del tutto: ci sono ancora molti elementi che devono essere chiariti”. Sono ancora poco chiari riguardo l’elezione di questi nuovi membri dei Consigli: “Sarebbe troppo ottimista pensare che sia il modo per arrivare al sistema ‘una persona, due voti’. La popolazione di Hong Kong non ha avuto modo di esprimere la propria opinione al riguardo. Spingere per una rapida approvazione della proposta va contro gli interessi del popolo”.

Lina Chan Li-na, segretario esecutivo della Commissione diocesana giustizia e pace, spiega che “si devono abolire i vigenti sistemi elettorali, per avere una vera democrazia dove il suffragio universale si realizza nell’elezione dei deputati e del capo dell’esecutivo”. La Commissione, e altre sette gruppi cattolici e protestanti, hanno organizzato per questa sera – vigilia del dibattito – un momento di preghiera comune: le “stazioni della Croce per la democrazia”.  

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