26/04/2021, 08.58
IRAQ
Invia ad un amico

Card. Sako: Un disastro umanitario il rogo all’ospedale Covid di Baghdad

E' salito a 82 morti e oltre 110 feriti il bilancio, ancora provvisorio, dell’incendio che ha colpito il nosocomio Ibn Al-Khatib. All’interno erano ricoverati pazienti colpiti da nuovo coronavirus, mentre il Paese affronta la seconda ondata della pandemia. Fra le cause “l’immagazzinamento delle bombole di ossigeno” senza gli standard di sicurezza.  La preghiera di papa Francesco.

Baghdad (AsiaNews) - È di almeno 82 vittime e oltre 110 feriti il bilancio aggiornato - ma tuttora provvisorio e che potrebbe aggravarsi nelle prossime ore - di un incendio divampato ieri nel reparto di terapia intensiva per pazienti Covid-19 di un ospedale di Baghdad. Durante il Regina Caeli papa Francesco ha espresso cordoglio e preghiera per i morti e le loro famiglie; a Najaf, città santa dell’Iraq, si è tenuta una cerimonia di suffragio, mentre fra la popolazione monta l’ira per un incidente causato da anni di corruzione e di cattiva gestione delle amministrazioni locali.

Nella giornata di ieri il patriarca caldeo, card. Louis Raphael Sako, ha visitato l’ospedale e manifestato il sostegno della Chiesa irakena per i morti e i familiari. In una nota pubblicata sul sito del patriarcato e inviata ad AsiaNews il porporato ha chiesto “la preghiera e la misericordia di Dio per i defunti” e “una pronta guarigione per i feriti”. Il cardinale parla di “disastro umanitario e nazionale” che richiede “unità e solidarietà” nella risposta “per scongiurare in futuro disastri così vergognosi”. 

Secondo le ultime indiscrezioni, all’origine del rogo vi sarebbero delle bombole di ossigeno “immagazzinate senza il rispetto minimo delle condizioni di sicurezza”. L’incidente ha scatenato la protesta degli irakeni, che hanno invocato a gran voce le dimissioni del ministro della Sanità Hassan Al-Tamimi. Di fronte al montare della collera, il capo del governo Moustafa Al-Kazimi ha sospeso il ministro dalle sue funzioni. 

Il rogo all’ospedale Ibn Al-Khatib è divampato mentre il Paese si trova ad affrontare una seconda ondata della pandemia da nuovo coronavirus, con una media giornaliera di circa 8mila nuovi contagi che rappresenta il dato più elevato dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I casi confermati sarebbero oltre un milione e le vittime circa 15.200. 

Il Primo Ministro ha annunciato tre giorni di lutto nazionale e assegnato a titolo provvisorio di risarcimento 10 milioni di dinari (circa 5700 euro) a ciascuna famiglia delle vittime. Il rogo è divampato nella notte fra il 24 e il 25 aprile, con tutta probabilità provocato dall’esplosione di alcune bombole di ossigeno “stoccato senza il rispetto delle condizioni di sicurezza” come affermano dietro anonimato fonti mediche ospedaliere.

Per ore le fiamme hanno divorato contro-soffitti non ignifughi, che hanno favorito la propagazione dell’incendio. I soccorritori hanno strappato i pazienti dai loro letti per salvarli dalle fiamme; tuttavia, la mancanza di ossigeno fornito dai macchinari cui erano attaccati è risultata fatale. Altri ancora sono morti per aver inalato sostanze tossiche scatenate dal rogo. Ad aggravare il bilancio anche il ritardo nell’intervento delle squadre dei pompieri, legate anche al fatto che l’ospedale si trova in un’area periferica e rurale della capitale irakena. 

Il premier al-Kazimi ha annunciato l’apertura di una “inchiesta”, caldeggiata anche dal presidente della Repubblica Barham Saleh e dal presidente del Parlamento Mohammed Al-Halboussi. Nei prossimi giorni si terranno gli interrogatori del ministro della Sanità, del governatore di Baghdad Mohammed Jaber, del responsabile sanitario di Baghdad est, del direttore sanitario, dei capi della sicurezza e dei responsabili della manutenzione tecnica. 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Nassiriya, card. Sako: ‘Tristezza e dolore’ per il rogo al reparto Covid
14/07/2021 08:55
Nassiriya, rogo in un reparto Covid: oltre 50 morti
13/07/2021 08:32
Mirpur, vittime della baraccopoli bruciata: Incendio doloso per farci andare via
21/08/2019 12:05
Poso, violenze anticristiane: estremisti incendiano una chiesa protestante
23/10/2012
La Chiesa indiana offre aiuto alle vittime della tragedia del tempio Puttingal di Paravur
10/04/2016 13:27


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”