Card. Parolin, non è l’isolamento la risposta alle sfide delle migrazioni
Intervenendo alla conferenza dell’Onu sulle migrazioni, il Segretario di Stato vaticano ha detto che quando le sfide poste dalle migrazioni non sono gestite bene, "le crisi possono formarsi, la retorica può eclissare la ragione, e i migranti possono essere visti più come minacce che come fratelli e sorelle bisognosi di solidarietà e servizi di base”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – La Santa Sede “è convinta che le enormi sfide poste dalla migrazione siano affrontate al meglio attraverso processi multilaterali piuttosto che politiche isolazioniste”. Lo ha affermato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin nel discorso pronunciato ieri, nel corso del dibattito generale e del Primo dialogo “Promoting Action on the Commitments of the Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration,” alla Conferenza intergovernativa sul tema: Adopt the Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration, in corso a Marrakech (Marocco).
Nel discorso, il testo del quale è stato diffuso oggi dal Vaticano, il cardinale ha osservato che le migrazioni sono un fenomeno sempre avvenuto e oggi mentre la maggior parte della migrazione rimane regolare, “sempre più persone sono costrette da fattori avversi a lasciare le loro case”. Ciò porta spesso a viaggi involontari, insicuri e irregolari “che pongono i migranti e le loro famiglie in situazioni vulnerabili”.
“Come abbiamo visto negli ultimi anni, quando queste sfide non sono gestite bene, le crisi possono formarsi, la retorica può eclissare la ragione, e i migranti possono essere visti più come minacce che come fratelli e sorelle bisognosi di solidarietà e servizi di base”.
Il Global Compact on Migration, che è promosso dalle Nazioni Unite, “tenta di aiutare la comunità internazionale a prevenire crisi e tragedie” e a migliorare la governance della migrazione. “Per raggiungere questi obiettivi, il Global Compact for Migration, sebbene non giuridicamente vincolante, include un quadro completo di migliori pratiche e strumenti politici per aumentare la cooperazione internazionale e la condivisione delle responsabilità nella governance della migrazione in tutte le sue dimensioni”.
Il card. Parolin ha infine reso noto che la Santa Sede “ha già avviato il processo per trovare i modi più efficaci con cui le istituzioni della Chiesa cattolica e le organizzazioni di ispirazione cattolica di tutto il mondo” possono utilizzare il Global Compact .
09/05/2016 14:34