13/01/2017, 11.14
BANGLADESH
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Card. D’Rozario a sacerdoti e religiosi del Bangladesh: Visitate di più le famiglie

di Sumon Corraya

Il porporato ha incontrato 50 sacerdoti, 20 suore e 30 fedeli cattolici. “I membri delle famiglie vogliono ascoltare parole di speranza”. La famiglia è la radice della Chiesa. Il Paese necessita di un numero maggiore di operatori formati a rispondere ai bisogni. Il matrimonio non è solo una tradizione sociale, ma “specchio dell’amore di Dio”.

Dhaka (AsiaNews) – “Andate alla ricerca delle case dei cristiani più lontane dalle vostre parrocchie e fategli visita”. È l’invito lanciato dal card. Patrick D’Rozario, arcivescovo di Dhaka, a sacerdoti e religiosi del Bangladesh. Egli ha parlato durante una cerimonia che si è svolta ieri nella sede arcivescovile della capitale, di fronte a 50 sacerdoti, 20 suore e 30 fedeli cattolici. A tutti i presenti ha detto: “Portate la gioia del Vangelo nelle famiglie. I suoi membri hanno bisogno di vicinanza e consiglio spirituale”.

Il card. D’Rozario ha affermato che “ci sono molte famiglie cristiane che sono ferite. Esse hanno bisogno di amore e compassione. Perciò voi – sacerdoti, fratelli e suore – dovete far loro visita, ascoltare e condividere le loro parole”. Poi ha sottolineato: “I membri delle famiglie vogliono ascoltare parole di speranza. C’è bisogno di persone religiose che si prendano cura di loro”.

Il porporato ha ricordato che “il nostro principale obiettivo pastorale è prenderci cura delle famiglie, perché la famiglia è una piccola Chiesa, è la radice della Chiesa”. “Un albero può vivere se gli vengono tagliate le radici? – ha domandato –: è per questo che allo stesso modo noi dobbiamo avere cura della famiglia”.

Il cardinale ritiene che nel Paese asiatico “servono molti più operatori formati a rispondere al meglio ai bisogni del nostro popolo”. Poi ha ricordato le parole di papa Francesco: “Tutti noi dobbiamo pregare almeno due minuti al giorno in famiglia; il marito pregherà per la moglie, la moglie pregherà per il marito, i figli pregheranno per i loro genitori. Tutti devono pregare l’uno per l’altro e sentire la presenza di Dio nella propria vita”.

In un Paese a maggioranza islamica, dove i cristiani rappresentano appena lo 0,6% della popolazione (su un totale di oltre 160 milioni di abitanti) e numerosi sono i matrimoni misti, l’arcivescovo di Dhaka ha invitato a riscoprire il significato autentico del legame matrimoniale. “Molte persone – ha detto – pensano che il matrimonio sia solo una tradizione sociale. Essi non sanno che è una chiamata di Dio. La famiglia è lo specchio dell’amore di Dio. Per questo non è solo un fatto di tradizione, ma segno tangibile di Dio”.

Benedict Alo D’Rozario, ex direttore esecutivo di Caritas Bangladesh, invita il cardinale “ad ascoltare le richieste che provengono dai fedeli cattolici, in modo da poter risolvere le sfide poste alla Chiesa cattolica del Bangladesh”. “Ci aspettiamo – continua – che il cardinale sia sempre imparziale, amorevole e giusto, perché egli è vicino a Cristo”. Infine fratel Theotonius Proshanto Reberio si augura che egli possa “mantenere questo tipo di relazione proficua con i sacerdoti. Noi continueremo a collaborare con lui”.

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