26/02/2020, 10.54
ASIA-MYANMAR
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Card. Bo: Nella tragedia del virus, la nostra natura fragile e mortale

Lettera del presidente della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia sull’emergenza Covid-19. “Disastri naturali, pandemie sono un cupo promemoria della nostra esistenza limitata. Nonostante l'accumulo di un letale arsenale di armi, siamo impotenti di fronte all’attacco di un microbo invisibile”.

Yangon (AsiaNews) – L’epidemia del virus Covid-19 è un’occasione per promuovere fratellanza universale e introspezione, un momento per “prendere coscienza in umiltà della fragilità umana e della nostra natura mortale”. Lo afferma il card. Charles Maung Bo (foto), arcivescovo di Yangon e presidente della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia (Fabc), in una lettera diffusa ieri a proposito dell’emergenza sanitaria. Di fonte ad essa, il cardinale invita anzitutto a “ricordare tutti giorni nelle nostre preghiere ogni fratello e sorella che ne sono affetti”. “Non è tempo per incolparsi a vicenda”, afferma. “In fin dei conti – prosegue – è il Signore della Vita che protegge le persone da ogni male. Lasciamo che un esercito di guerrieri armati di preghiere si sollevi in una decisa sfida contro questa malattia. Che le messe e le adorazioni si svolgano in ogni chiesa per i nostri fratelli e sorelle sofferenti. La Chiesa del Myanmar accompagna con le preghiere tutti i fratelli e le sorelle e i Paesi colpiti da questa triste situazione”.

I disastri, sottolinea l’arcivescovo di Yangon, sono “un momento per la fratellanza dell'umanità. […] Le lacrime e il sangue della disperazione umana non hanno lingua, religione o colore. L'amicizia lodevole si manifesta ora nei continenti attraverso le brave persone”. Allo stesso tempo, le catastrofi sono “tempo di riflessione”. “Asserzioni ateistiche, l'arroganza riposta nell'invincibilità delle armi e la superiorità tecnologica hanno portato molti leader all'illusione del potere sfrenato”, sottolinea il card. Bo. Ma “l'unico super potere al di sopra delle nostre vite è Dio. Disastri naturali, pandemie sono un cupo promemoria della nostra esistenza limitata. Nonostante l'accumulo di un letale arsenale di armi, siamo impotenti di fronte all’attacco di un microbo invisibile. Abbiamo a disposizione strumenti di morte ma finora nessun antidoto per questo virus! La vita diventa una merce. La sacralità della vita umana è sostituita da interessi economici. Papa Francesco ha condotto una guerra contro l'ingiustizia economica e l'ingiustizia ambientale”.

“Mentre la risposta all'emergenza dev’esser data a livello di guerra, è necessario dar vita ad una seria introspezione a vari livelli, fino al significato e alla destinazione ultima della vita umana. Un mondo privo di valore trascendente della vita umana, tende a mercificare tutto ciò che è sacro e ridurre la vita umana ad un ingranaggio nell'economia di mercato. La pandemia di catastrofi e virus ricorda periodicamente all'umanità che tutti abbiamo un solo pianeta: o restiamo uniti o rischiamo di capitolare. Le lezioni devono essere apprese, trascendendo gli interessi parrocchiali”, dichiara il card. Bo. “L'umanità – conclude – prevarrà perché ha la grazia di essere compassionevole. Anche questa volta, restando uniti supereremo questa mortale pandemia”.

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