06/02/2009, 00.00
MALAYSIA
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Campagna stampa islamica contro il giornale cattolico, che non può difendersi

I media islamici cercano di provocare accusando il giornale di usare la parola “Allah” e provocare ogni male sulla nazione. L’arcivescovo di Kuala Lumpur sceglie il silenzio - forse per non provocare tensioni inutili – e attende la decisione dell'Alta Corte. La Chiesa ha infatti citato il governo in tribunale perché il divieto viola la libertà religiosa garantita dalla Costituzione.

Kuala Lumpur (AsiaNews) – Il giornale cattolico della diocesi di Kuala Lumpur, l'Herald, sta subendo una campagna di insulti e critiche per l’uso della parola “Allah”, da parte di molta stampa malaysiana e in particolare dell’Utusan Malaysia, un quotidiano nazionale. Negli ultimi tempi, a partire dal 1° febbraio, l’Utusan ha riportato un articolo al giorno con insulti e accuse di proselitismo verso il giornale cattolico; cercando di suscitare lo scandalo della popolazione musulmana per l’uso della parola “Allah” nel definire il Dio dei cristiani; accusando la pubblicazione di voler rovinare della nazione.

Mons. Murphy Nicholas Xavier Pakiam, arcivescovo della capitale, ha pubblicato una dichiarazione in cui si afferma che la diocesi e il giornale hanno deciso di “non fare alcun commento” alla campagna stampa fino a che non vi sarà “la decisione dell'Alta Corte” sul caso, che avverrà “nel tempo appropriato”.

La proibizione dell’uso della parola “Allah” data da oltre un anno e l’Herald ha perfino rischiato di chiudere se non si conformava alla decisione del ministero della Sicurezza interna, che vede nell’uso una possibile fonte di confusione per i musulmani e di conflitto fra le due comunità.

La diocesi ha citato il governo a giudizio e attende il verdetto della Corte suprema perché reputa il divieto una violazione ai diritti di libertà religiosa e di professione della propria fede, garantiti dalla Costituzione.

Secondo osservatori, la campagna mediatica contro l’Herald cerca di provocare i cristiani per far nascere tensioni e conflitti, che darebbero ragione alla presa di posizione del ministero per la sicurezza interna.

Accademici e politici hanno fatto notare a più riprese che l’uso della parola “Allah” da parte dei cristiani data da molto prima dello stesso Maometto e che in Indonesia, Paese vicino a maggioranza musulmana, i cristiani usano da secoli questa parola per definire il Dio cristiano, senza che vi sia alcuno scandalo.

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