12/04/2016, 07.59
ARABIA SAUDITA – EGITTO
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Cairo e Riyadh: investimenti e accordi territoriali per fare fronte contro l'Iran

di Pierre Balanian

Il re saudita ha compiuto una "storica" visita di cinque giorni in Egitto, dove ha siglato nuovi accordi commerciali e prospettato un futuro di pace alle nazioni sunnite. I Fratelli Musulmani scontenti: "Veniamo usati per raggiungere scopi politici e poi abbandonati". Fra i progetti congiunti, un "ponte" sul Mar rosso. 

Cairo (AsiaNews) – Si è conclusa la visita ufficiale di cinque giorni definita “storica” del sovrano saudita Salman Ben Abdel Aziz in Egitto. Fra i molteplici accordi bilaterali firmati nel corso di questa visita, dal valore di 16 miliardi di dollari, va sottolineato quello siglato dall’erede al trono Mohammed Ben Salman con il primo ministro egiziano Sharif Ismail nel quale sono stati finalmente definiti i confini marittimi fra i due Paesi sunniti arabi più influenti della Regione.

Dopo diatribe e dissensi durati decenni l’Egitto ha ceduto al Regno saudita la sovranità di due isole situate nel Mar Rosso: Sanafir e Tiran, occupate in passato da Israele e poi riconquistate dall’Egitto.

Inoltre si è appreso, da fonti vicine al governo egiziano, che l’Arabia Saudita ha insistito nel ricoprire un ruolo di mediatore fra l’Egitto e la Turchia, con la quale i rapporti restano tesi da quando venne defenestrato Mohamed el Morsi nel luglio 2013. L’ex presidente egiziano era infatti appoggiato da Erdogan, gran sostenitore dei “Fratelli Musulmani” egiziani da una parte, e dal Qatar.

Molti analisti ritengono che il vero motivo della visita del sovrano saudita al Cairo prima e ad Ankara dopo miri proprio, nell’ambito della lotta con l’Iran, al ravvicinamento fra quelli che sono considerati i due Paesi sunniti con eserciti potenti e istituzioni più consolidate.

Secondo un membro dei Fratelli Musulmani residente in Turchia “a nessuno importa di noi: siamo stati usati negli ultimi anni solo per raggiungere alcuni fini politici e strategici sia da Ankara che da Riyadh”.

Per garantirsi l’alleanza egiziana, Riyadh ha fatto prova di una generosità senza precedenti da quando è salito al trono il nuovo sovrano. Sono stati siglati accordi commerciali ed investimenti sauditi in Egitto del valore di 16 miliardi di dollari. La scelta della peninsola del Sinai come luogo dove verranno attuati questi investimenti pone molti interrogativi, soprattutto riguardo la costruzione di una super strada nella parte settentrionale del Sinai, teatro di scontri con la frazione egiziana dell’ISIS nota come la “Wilaya del Sinai”.

Molti investimenti sauditi saranno poi attuati anche nella parte meridionale del Sinai, in una chiara dimostrazione di aver riportato la sicurezza in questa parte tormentata del Paese.

Infine la costruzione di una ponte sospeso sul Mar rosso che collega l’Arabia Saudita con l’Egitto e di conseguenza l’Asia con il continente africano, subito chiamato il “Ponte di Salman Ben Abdel Aziz” dal Presidente egiziano Sissi, garantirebbe maggior flusso al commercio terrestre fra i due Paesi e, attraverso loro, a quelli limitrofi.

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