27/11/2018, 09.15
EGITTO
Invia ad un amico

Cairo, parlamentare musulmano: no alla religione sui documenti. P. Rafic: ‘Positivo’

Per Esmail Nasr Al Deen il riferimento viola il principio dei pari diritti e opportunità. Datori di lavoro assumono in base alla religione. La proposta incontra resistenze in Parlamento, fra i musulmani e persino fra i copti ortodossi. Portavoce Chiesa cattolica: "Lo studio non sarà breve, ci sono molti ostacoli". 

Il Cairo (AsiaNews) - La proposta di legge “è ancora allo studio del Parlamento” e l’iter di approvazione “non sarà breve” perché vi sono diversi ostacoli, anche fra gli stessi cristiani; tuttavia, essa costituirebbe un passo “positivo” per il futuro del Paese. È quanto sottolinea ad AsiaNews p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, commentando la proposta di un parlamentare egiziano di cancellare dalla carta di identità (e altri documenti) il riferimento alla religione di appartenenza. “Sarà un cammino di studio e approfondimento [della normativa] molto lento - prevede il sacerdote - perché non sono in molti, in special modo nell’Assemblea, che sembrano condividere questa proposta”. 

A promuovere l’iniziativa il parlamentare Esmail Nasr Al Deen, il quale è sicuro di godere del sostegno della maggioranza dei deputati. “Il riferimento alla religione nelle carte di identità - afferma - viola i precetti costituzionali che sanciscono pari diritti fra tutti i cittadini, a dispetto della fede, del genere, della razza o dello status sociale”. Egli ha quindi aggiunto che in un’ottica di stato civile e di salvaguardia dei valori della cittadinanza, è necessario rimediare a questa “situazione sbagliata”. Al riguardo, egli cita l’esempio di datori di lavoro che assumono in base alla religione. 

Secondo quanto indica la Costituzione del Paese, una proposta di legge deve ricevere l’approvazione di almeno un terzo dei 596 membri del Parlamento per avere effetto legale. Il deputato - di fede musulmana - conclude ricordando che “dividere gli egiziani in musulmani o cristiani dovrebbe essere limitato alle moschee o alle chiese”. Di recente lo stesso presidente Abdul Fattah al-Sisi, musulmano, ha affermato una vola di più il principio della parità di diritti fra cittadini quale elemento cardine e base legale dell’Egitto. 

Tuttavia, la proposta di legge ha incontrato la netta opposizione di alcuni colleghi in Parlamento [creerebbe confusione e controversie in tema di matrimoni] e di leader religiosi - perlopiù radicali - musulmani. “Questa proposta - afferma Mahmoud Mehna di al-Azhar - mostra che non si conosce l’importanza della religione in Egitto”. 

Ad AsiaNews p. Rafic conferma le molte “resistenze” di fronte alla legge, il cui iter “è ancora allo studio, anche di esperti dell’università islamica di al-Azhar e della Chiesa”. Sarà un cammino “lento” e “potrà sembrare sorprendente, ma nemmeno la comunità copta ortodossa vuole davvero cancellare l’elemento religioso dalle carte di identità” perché ritengono importante “sapere chi è cristiano e chi è musulmano”. “A mio parere - conclude il portavoce della Chiesa cattolica egiziana - l’idea è buona, ritengo giusto eliminare il riferimento religioso dai documenti, anche se la questione deve essere accompagnata a uno studio serio dei suoi effetti”. 

In una nazione di quasi 95 milioni di persone a larga maggioranza musulmana, i cristiani [soprattutto copti ortodossi] sono minoranza consistente pari al 10% circa del totale della popolazione. Fra il 2016 e il 2017 il Paese dei faraoni ha registrato una serie di attentati sanguinosi, che hanno coinvolto la stessa comunità cristiana. In relazione agli attacchi, a metà ottobre un tribunale militare ha condannato a morte 17 persone.

Il pugno di ferro delle autorità non è però servito a fermare attacchi e violenze. Il 2 novembre scorso un commando armato ha assalito un bus carico di pellegrini in una zona desertica a sud della capitale, provocando almeno 10 morti e diversi feriti. In passato l’escalation di violenze aveva fatto temere anche la cancellazione del viaggio apostolico di papa Francesco in Egitto. Tuttavia, il pontefice ha rispettato il programma incontrando il presidente della Repubblica, il grande imam di al-Azhar e celebrato una messa davanti a decine di migliaia di fedeli.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Ausiliare di Baghdad: riforma della Costituzione, per tutelare diritti e libertà religiosa in Iraq
23/09/2015
Jakarta, la società contro il governo: No alla voce 'religione' sui documenti
12/12/2013
Jakarta "libera" le religioni non ufficiali: approvate anche sulle carte di identità
22/05/2015
Poso, violenze anticristiane: estremisti incendiano una chiesa protestante
23/10/2012
Un seme di speranza per i giovani birmani senza identità (VIDEO)
27/12/2022 12:58


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”