03/02/2017, 13.14
INDIA
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Bilancio dell’Unione per il 2017-2018: si punta sulle aree rurali, devastate dal bando delle rupie

Un sondaggio sulle previsioni di crescita prevede una riduzione dal 7,5% al 7,1%. L’eliminazione delle banconote ha provocato una contrazione della domanda e un aumento dell’incertezza. Tagli alle spese militari nonostante la tensione con il Pakistan e la corsa alla supremazia con la Cina; incremento degli investimenti per donne, poveri, sanità e infrastrutture.

New Delhi (AsiaNews) – Il nuovo bilancio dell’Unione indiana punterà sullo sviluppo delle aree rurali, tramite investimenti e riduzione del prelievo fiscale. Lo ha annunciato Arun Jaitley, ministro indiano delle Finanze, presentando le nuove previsioni di spesa per il 2017-2018. Ciò che emerge in maniera chiara è il tentativo di risollevare le sorti delle fasce più a rischio della popolazione indiana, colpite in maniera pesante dalla svalutazione delle banconote da 500 e 1000 rupie. Perciò gli sforzi saranno concentrati su aree rurali, donne, poveri, infrastrutture e sanità. Al contrario, nessun aumento di spesa eccezionale per forze armate e difesa, nonostante la continua escalation di tensione con il Pakistan.

Lo scorso primo febbraio il ministro ha presentato lo “Union Budget 2017-2018” nella Lok Sabha, la Camera bassa del Parlamento indiano. Il suo discorso è stato preceduto da un sondaggio commissionato dallo stesso ministero, in cui si evidenziano gravi conseguenze procurate dal bando delle banconote di taglio più comune. Arvind Subramanian, autore del documento, prevede che nel prossimo anno fiscale la rampante crescita dell’economia indiana si fermerà: si passerà dal 7,5% al 7,1%. Per quanto riguarda l’anno in corso, la crescita è già diminuita dal 7,6% al 6,5%, calo trainato soprattutto dal settore manifatturiero.

Ciò è dovuto agli “effetti negativi” della “demonetization” (termine usato nel Paese per indicare l’eliminazione delle rupie), approvata lo scorso novembre dal governo di Narendra Modi nel tentativo di frenare la corruzione. “Nel breve periodo – ha detto Subramanian – abbiamo assistito a costi reali e significativi, comprese la perdita di posti di lavoro e la diminuzione dei redditi per gli agricoltori. La crescita è diminuita perché la demonetization ha ridotto la domanda e accresciuto l’incertezza”.

In termini di cifre, la spesa per agricoltura e aree rurali aumenterà del 24% fino a 1.870 miliardi di rupie (25,8 miliardi di euro). Il settore delle infrastrutture riceverà 3.960 miliardi di rupie (54,7 miliardi di euro), rispetto ai 2.120 miliardi di rupie (29,3 miliardi di euro) dell’anno precedente; di questi, la spesa per la costruzione di nuove ferrovie sarà di 1.310 miliardi di rupie (18,1 miliardi di euro).

Per quanto riguarda le cure sanitarie per poveri e svantaggiati, donne e bambini riceveranno 1.846 miliardi di rupie (25,5 miliardi di euro), di cui 6mila rupie (quasi 83 euro) ad ogni donna incinta; mentre la spesa per le “Scheduled Castes” si attesterà sui 523 miliardi di rupie (7,2 miliardi di euro).

Obiettivo del governo è raggiungere entro marzo 2018 il 100% della distribuzione di energia elettrica nei villaggi rurali. Anche per questo, il settore dell’energia riceverà 1.260 miliardi di rupie (17,4 miliardi di euro). Per quanto riguarda le tasse sulle persone fisiche, l’aliquota di prelievo sarà ridotta dal 10% al 5% per coloro il cui reddito annuo si aggira tra le 250mila e 500mila rupie (dai 3.400 euro ai 6.900 euro circa).

Infine le spese per la difesa: al contrario di quanto molti analisti militari si aspettavano, le autorità di Delhi hanno deciso di non soffiare sul fuoco della discordia con il vicino Pakistan, con cui nei mesi scorsi si è riaccesa la tensione sulla questione del Kashmir, e nemmeno di competere con il bilancio militare della Cina in continua espansione. Gli investimenti, escluse le pensioni, aumenteranno dell’1,63% (fino al 6% del totale) rispetto all’anno fiscale precedente, per una somma pari a 2.741 miliardi di rupie (37,8 miliardi di euro). Invece secondo i consiglieri militari, la percentuale di investimento avrebbe dovuto raggiungere almeno i 2,5 punti, per poter rappresentare una minaccia credibile per i due Paesi confinanti.

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