Bangladesh, migliaia di cattolici e non in festa per le reliquie di sant’Antonio da Padova (Foto)
Le spoglie sono arrivate il primo febbraio. L’8 ripartiranno in pellegrinaggio verso India e Stati Uniti. Almeno 70mila persone accorse al santuario di sant’Antonio a Panjora; altre 40mila nella chiesa di Tejgoan a Dhaka. La visita è stata voluta dal card. D’Rozario.
Dhaka (AsiaNews) – Migliaia di cattolici stanno accorrendo da tutto il Bangladesh per rendere omaggio e toccare le reliquie di sant’Antonio da Padova che per la prima volta sono in pellegrinaggio nel Paese asiatico. Le spoglie di uno dei santi più amati da tutta la popolazione, sia cattolica che islamica e indù, sono arrivate il primo febbraio scorso e rimarranno fino all’8, prima di proseguire il viaggio verso l’India e gli Stati Uniti. Ad AsiaNews mons. Francis Gomes, vescovo ausiliare di Dhaka, dice: “Siamo sbalorditi nel vedere il rispetto che la gente nutre per sant’Antonio. In migliaia stanno arrivando per vedere le reliquie. Essi aspettano in fila anche per un’ora e nel momento in cui giungono al suo cospetto scoppiano in lacrime di devozione e pregano per il santo”.
La teca a forma di busto che custodisce i resti del santo di origine portoghese è stata esposta nella chiesa di Tejgoan, a Dhaka, dedicata in suo onore. Qui almeno 40mila persone sono venute a rendergli omaggio. Il 3 febbraio le reliquie hanno raggiunto il santuario di sant’Antonio di Panjora, il principale del Bangladesh, dove ad attenderle c’erano almeno 70mila persone.
Tra i tantissimi devoti anche molti non cattolici. Una di essi, Purubi Ray, di fede indù, ammette di aver espresso “una preghiera segreta”. Altre due donne cattoliche, Sudip Mondol e Momota Roy, sono arrivate per baciare le reliquie e ringraziare il santo. La prima ha rivolto un’invocazione speciale: che sant’Antonio guarisca il figlio disabile. La seconda, ha reso grazie “perché io e mio marito siamo stati benedetti dall’arrivo di Neela”, oggi 15enne, nata dopo 10 anni di intense preghiere.
Il pellegrinaggio è stato fortemente voluto dal card. Patrick D’Rozario, primo porporato del Paese, che ha invitato i frati padovani in occasione della festa del santo, che qui viene celebrata il 3 febbraio. I festeggiamenti nel santuario di Panjora (nel territorio della parrocchia di Nagori) sono tra le cerimonie più sentite, e richiama in patria anche i migranti che lavorano all’estero.
P. Joyanto S Gomes, parroco di Nagori, riporta che “quest’anno sono giunte ancora più persone, data la presenza delle reliquie”. Nei giorni precedenti si è tenuta una novena di preghiera durante la quale, aggiunge, “in centinaia sono venuti a confessarsi. In tutto, abbiamo distribuito circa 140mila eucaristie durante le funzioni liturgiche”.