06/02/2012, 00.00
THAILANDIA
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Bangkok: prevenire le alluvioni, per scongiurare la fuga di industrie e capitali

di Weena Kowitwanij
La Thailandia è un centro produttivo strategico per il Sud-est asiatico, ma le inondazioni del 2011 fanno temere un crollo degli investitori stranieri. Fiducia e modello di sviluppo sostenibile alla base dei piani di intervento. Necessario migliorare una gestione delle risorse idriche che "risale a 40 anni fa".
Bangkok (AsiaNews) - La Thailandia è uno dei nodi più importanti per il commercio e l'industria tra le nazioni del Sud-est asiatico; il sistema logistico, ambientale e la produzione integrata l'hanno trasformata in un polo d'eccellenza. Tuttavia, l'emergenza alluvioni del 2011 ha mostrato il lato debole del Paese e messo a rischio gli investimenti di multinazionali e aziende estere. Per questo imprenditori, esperti e classe dirigente cercano di correre ai ripari, per trovare misure preventive e iniziative atte a prevenire simili disastri nel futuro.
 
Tra le aree colpite dalle inondazioni vi sono anche sette complessi industriali, molti dei quali stranieri, con un volume di affari superiore ai 500 miliardi di bath - quasi 14 miliardi di dollari - e una forza lavoro di mezzo milione di persone. Alcune aziende hanno trasferito la produzione in altri Paesi, mentre il governo di Bangkok è impegnato a fornire rassicurazioni e piani di intervento per prevenire i disastri.

Witaya Loenglueyos, direttore esecutivo di Rojjana Industrial Estate, spiega che "è necessario riportare un clima di fiducia" e assicurarsi che "non si ripetano problemi analoghi a quelli dello scorso anno". Sumet Tantivejkul, segretario generale della Fondazione Chaipattana ed esperto del Comitato strategico per la gestione delle risorse idriche (Scwrm), aggiunge che la premier e l'intero esecutivo hanno visitato la provincia settentrionale di Chiangrai, per osservare il "Modello di sviluppo sostenibile Doi-Tung". Promosso dalla famiglia reale nel 1988 e sostenuto dal governo, esso fornisce un esempio di gestione compatibile delle risorse e del territorio, realizzato attraverso un potenziamento delle foreste e delle aree boschive nei attorno alle principali fonti d'acqua.

Le alluvioni di Bangkok hanno infatti mostrato che i problemi vanno risolti alla radice, nella parte nord del Paese, dove l'ingrossarsi dei fiumi comporta alluvioni, smottamenti ed emergenze nella parte a sud. Per questo vanno calcolati con precisione i livelli delle acque, la giusta conservazione e il deflusso ordinato durante la stagione delle piogge.

Utane Chartsopol, anch'egli esperto del Scwrm, denuncia una gestione arretrata "come 30 o 40 anni fa", commenta, delle risorse idriche e "un accumulo eccessivo di acqua nelle dighe". Egli auspica una maggiore attenzione al livello di drenaggio dell'acqua dolce in mare e una gestione migliore dei tempi e dei flussi attraverso le cinque arterie idriche esistenti. Ma l'elemento centrale resta la "fiducia" da restituire agli investitori, per evitare fughe di imprenditori e capitali verso altre nazioni.
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