10/05/2016, 11.33
THAILANDIA
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Bangkok: aumentano gli anziani, con pensioni basse e senza cure mediche

Entro il 2040 il Paese perderà l’11% della forza lavoro. La maggior parte delle persone arriva a 60 anni senza risparmi sufficienti e, chi ne ha, vive sulle spalle dei figli. P. Adriano Pelosin: “Nelle baraccopoli di Bangkok gli anziani si lasciano morire perché non hanno soldi per pagare le spese mediche. Lo Stato dà loro mezzo euro al giorno per vivere”.

 

Bangkok (AsiaNews) – Nelle baraccopoli di Bangkok “dove lavoro io la situazione degli anziani è disastrosa, di piena emergenza. Molti di loro non sono assistiti dai propri figli, perché alcuni sono morti di Aids o per altre cause, altri sono tossicodipendenti, alcuni sono in carcere”. P. Adriano Pelosin, missionario del Pime in Thailandia da 35 anni, descrive così le difficoltà che si trovano ad affrontare molte persone povere quando arrivano all’età della pensione. “Non solo questi anziani non hanno i figli che li assistono – continua il sacerdote – ma spesso hanno dei nipoti di cui prendersi cura. Quelli in forze devono lavorare sodo, mentre gli altri vivono con i 600-700 bath che il governo dà loro dopo i 60 anni. Sono circa mezzo euro al giorno e la vita in Thailandia è costosa”.

Pur essendo un Paese giovane (età media 38 anni), con l’aumentare della speranza di vita la Thailandia è destinata in pochi anni a vedere aumentare di molto il numero dei pensionati. Alcune previsioni dicono che entro il 2040 il Paese avrà perso l’11% della forza lavoro. Questa situazione mette a rischio la vita di milioni di persone, in quanto i giovani sono costretti a spendere la maggior parte dei propri guadagni per occuparsi dei genitori, mentre gli anziani che non hanno figli vivono nella miseria perché il sistema pensionistico è insufficiente. Secondo un sondaggio del 2014, un quarto dei 66 milioni di thailandesi non ha alcun risparmio in vista della vecchiaia.

Nelle baraccopoli della capitale, p. Pelosin si occupa dei pensionati che non hanno di che vivere: “Purtroppo quello che facciamo è pochissimo in confronto al bisogno che c’è. Portiamo gli anziani in ospedale e paghiamo le loro cure mediche. Alcuni di essi non hanno documenti e quindi li aiutiamo a registrarsi all’anagrafe, facendoli riconoscere dai parenti. È un processo molto lungo, ma quando ci riescono possono avere le cure mediche gratis. Molti di loro invece si lasciano morire, perché non hanno la ‘tessera d’oro’ per curarsi”.

Anche dal punto di vista dei giovani la situazione è drammatica. Supapan Pullbangyung, impiegata statale, spende quasi metà del proprio salario per occuparsi del padre 75enne, affetto da diabete e demenza senile. Il costo della sanità nel Pese sta aumentando sempre di più e Susapan versa 15mila bath al mese (430 dollari) per le medicine.

Secondo p. Pelosin, le pensioni dello Stato “sono troppo scarse. Solo alcuni di quelli che sono stati dipendenti statali riescono ad avere un vitalizio sufficiente. Altri si fanno un’assicurazione sulla vita, e il governo spinge molto per questa soluzione. Il problema è che possono permettersela solo quelli che hanno un salario dignitoso. Alla fine sono sempre puniti i più poveri e i più ignoranti, gli sprovveduti che non hanno pensato al proprio futuro”.

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