06/04/2019, 09.00
THAILANDIA
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Bangkok, giovani al tempio pregano per evitare il servizio militare

Come ogni anno, in aprile comincia la coscrizione di circa 100mila ragazzi. Qualora manchi il numero annuale di volontari, scatta la leva obbligatoria attraverso una lotteria. Il santuario di Ya Nak è una rinomata meta di pellegrinaggio per chi cerca fortuna.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Questa settimana, un gran numero di giovani thailandesi si è riversato in un famoso santuario buddista di Bangkok per offrire preghiere, nella speranza di evitare la leva militare.

In Thailandia, ogni cittadino maschio di 21 anni è tenuto a partecipare alla coscrizione annuale. Il processo comincia ad aprile e comporta l’arruolamento di circa 100mila ragazzi, per un periodo massimo di due anni. Qualora manchi il numero di volontari, scatta la leva obbligatoria. Essa si svolge attraverso un sistema di lotteria, in cui i giovani estraggono un biglietto piegato da un’urna. Mentre un ufficiale tiene la mano destra sulla spalla del candidato in trepidante attesa, un altro militare apre la scheda e ne rivela il colore interno: rosso, che significa arruolamento, o il tanto agognato nero.

Per i giovani che temono il servizio militare, il santuario di Ya Nak ("Nonna Nak") – situato nel tempio di Wat Mahabut – è diventato una rinomata meta di pellegrinaggio. Statua d'oro che raffigura una donna dai lunghi capelli neri, seduta a gambe incrociate con un bambino, Ya Nak è circondata da regali floreali, macchinine giocattolo e vestiti tradizionali thai. La leggenda narra che, mentre suo marito era in servizio militare, ella morì da sola durante il parto.

Tra chi si rivolge all’immagine sacra vi sono i transessuali non ancora operati, come Pasakorn Raksri. Originario della provincia di Kanchanaburi province, il ragazzo ha affrontato cinque ore di viaggio per arrivare a Bangkok. “Una delle mie preoccupazioni è il mio aspetto fisico, in quanto non è esattamente ciò che l'esercito sta cercando”, afferma. Altri pregano Ya Nak perché hanno impegni finanziari e sono l’unica fonte di reddito per le loro famiglie. “A casa sono l’unico che lavora”, dichiara Thawatchai Saisawang, padre di una bambina.

Infine, vi sono giovani che hanno evitato la leva e tornano al tempio di Wat Mahabut per esprimere gratitudine. È il caso di Utain Kamrit, operaio 22enne. Lo scorso anno, durante la lotteria aveva pregato Ya Nak quando nell’urna era rimasto un solo biglietto nero tra tutti rossi. “Pensavo a lei, le ho chiesto di aiutarmi”, racconta  il ragazzo.

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