14/03/2008, 00.00
CINA
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Bambina di 4 mesi, figlia di dissidenti, agli arresti domiciliari

E' la figlia di Hu Jia, agli arresti fin dalla nascita. Chiusa in casa con la madre, rischia seri scompensi alla crescita data la mancanza di latte. Gli amici della coppia lanciano un appello su internet: fate di tutto per darle almeno del latte in polvere.
Pechino (AsiaNews) – Le autorità cinesi hanno messo agli arresti domiciliari sin dalla nascita una bambina di 4 mesi, figlia dei dissidenti Hu Jia e Zeng Jinan. La piccola rischia seri scompensi di crescita per mancanza di latte. La madre, che per lo stress ha perduto il latte materno, è tenuta sotto controllo dalla polizia, che non le permette di uwcire nemmeno per comprare gli alimenti alla figlia. Gli amici del padre della bambina - Hu Jia, attualmente in carcere -  hanno lanciato una campagna su internet per comprare e far pervenire alla piccola del latte in polvere.
 
La bambina, Hu Qianci (nella foto), è figlia di Hu Jia e Zeng Jinan: i due lottano da anni contro la diffusione dell’Aids nel Paese e per dare informazioni all’estero sulla dissidenza cinese. Il padre è stato arrestato l’ultima volta lo scorso 27 dicembre: oltre 30 agenti armati hanno fatto irruzione nella sua casa alla periferia di Pechino e lo hanno trascinato via. Ieri è stato formalmente accusato di “sovversione contro lo Stato”: i suoi avvocati denunciano che l’accusa è stata emessa senza alcuna prova valida.
 
Dopo l’arresto di Hu Jia, la moglie è posta agli arresti domiciliari e viene ora guardata a vista da 10 poliziotti, che la seguono persino quando passeggia con la figlia nel giardino di casa. Questo trattamento, si legge sui blog cinesi, ha provocato nella neonata una gravissima deficienza di calcio: la madre ha infatti perso il latte per lo stress a cui è sottoposta, e gli agenti non permettono a nessuno di incontrare la donna, neanche per la consegna del latte in polvere.
 
L’appello degli amici della coppia è stato ripreso da Radio Free Asia: i “navigatori del web” invitano chiunque possa aiutare la bambina a “trovare un modo per rompere questo cordone di poliziotti ed interrompere le sofferenze della piccola Quanci, che rischia di riportare gravi danni per questa enorme ingiustizia”.
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