11/03/2021, 08.53
BAHRAIN
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Bahrain, bambini arrestati e picchiati nelle proteste pro-democrazia

Gli abusi legati alle dimostrazioni delle scorse settimane, in concomitanza con i 10 anni dalla Primavera araba. Gruppi attivisti riferiscono di minacce di stupro ed elettroshock. Un poliziotto ha colpito alla testa un 13enne, un giovane di 16 anni è ancora in stato di fermo nonostante i gravi problemi di salute.

Manama (AsiaNews/Agenzie) - Le forze di sicurezza del Bahrain hanno percosso e minacciato di stupro ed elettroshock un gruppo di bambini, dopo averli arrestati in relazione alle proteste del mese scorso in concomitanza con l’anniversario delle rivolte pro-democrazia del 2011. È la denuncia lanciata da Human Rights Watch (Hrw) e dal Bahrain Institute for Rights and Democracy (Bird, con base a Londra), secondo cui almeno 13 minori fra gli 11 e i 17 anni sono stati arrestati a metà febbraio in occasione dei 10 anni dall’inizio delle manifestazioni. 

Interpellato dalla Reuters, il governo di Manama non ha voluto commentare le accuse. In una nota ufficiale il governo ha affermato di considerare in modo “molto serio” la tutela dei diritti umani e che applica la “politica di tolleranza zero” verso quanti abusano o violano il sistema giuridico. 

Nella denuncia i due gruppi attivisti spiegano che “cinque bambini, arrestati fra il 14 e il 15 febbraio, dicono che gli agenti li hanno percossi, insultati e minacciati di elettroshock con la batteria di una macchina”. Un funzionario ha “colpito alla testa un 13enne e ha minacciato di stuprarlo, picchiarlo sui genitali e torturarlo con la corrente”.

In alcuni casi, la polizia del Bahrain ha arrestato dei bambini per aver “incendiato pneumatici o bloccato le strade” nel giorno del loro arresto. Fra gli altri motivi che hanno portato al fermo di minori vi sono atti di vandalismo, aver collocato finte bombe e lanciato bombe Molotov nel novembre del 2020 nel contesto di proteste di piazza. 

Quattro dei minori fermati sono tuttora in stato di arresto in un centro di detenzione, compreso un 16enne con gravi problemi di salute. Un rappresentante governativo afferma che, in caso di minorenni, le decisioni prese dal sistema di giustizia penale della nazione del Golfo soppesano “il miglior interesse del singolo bambino” unito alla “riabilitazione e al reintegro in società”. Gruppi attivisti replicano denunciando l’assoluta mancanza di una magistratura indipendente e accusano le forze di sicurezza di aver commesso impunite torture e altre forme di maltrattamento.

Il Bahrain è una monarchia del Golfo retta da una dinastia sunnita in una realtà in cui la maggioranza della popolazione (almeno il 60-70%) è sciita e da tempo chiede cambiamenti costituzionali, diritti sociali ed economici. Nel 2011 sulla scia delle primavere arabe, vi sono state sommosse che il re del Bahrain - alleato di Washington e sostenuto da Riyadh - ha represso grazie al sostegno di truppe armate inviate dall’Arabia Saudita. 

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