10/12/2019, 12.52
VIETNAM
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Autorità aggrediscono i cattolici di Lộc Hưng per distruggere il presepe

I fedeli tentano di difendere la rappresentazione sacra: tre finiscono in manette, accusati di aver incitato un “raduno di massa per interrompere l'ordine sociale”. Nel gennaio scorso, il governo locale è riscorso ad un grande spiegamento di forza pubblica e ruspe per appropriarsi, requisire e distruggere tutte le abitazioni della comunità.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Violenza e arresti per impedire la costruzione di un presepe: ancora una volta, agenti di polizia in borghese e teppisti violano la libertà religiosa delle vittime cattoliche dei sequestri forzati nel “Vườn Rau Lộc Hưng” (l’orto di Lộc Hưng), ad Ho Chi Minh City.

Quest’area, di pertinenza della parrocchia di Lộc Hưng, si trova nella circoscrizione 6 del distretto di Tân Bình; essa è stata casa e sostentamento per molte famiglie e persone che vi emigrarono dal Nord comunista alla spartizione del Vietnam, nel 1954. Si tratta per lo più famiglie povere, studenti, ex prigionieri di coscienza e veterani dell'armata sudvietnamita. Il primo ed il 4 gennaio 2019, le autorità locali sono ricorse ad un grande spiegamento di forza pubblica e ruspe per appropriarsi, requisire e distruggere tutte le loro abitazioni. Nonostante la disperata miseria in cui vivono da allora, ogni sera alle 19 questi cattolici continuano a pregare il Rosario con devozione, presso la statua della Vergine Maria situata di fronte all’orto di Lộc Hưng.

L’ultimo episodio subito risale alla mattina dell’8 dicembre scorso, solennità dell’Immacolata Concezione. Un gruppo di fedeli era impegnato ad allestire un presepe, quando le autorità locali sono intervenute con agenti in borghese accompagnati da teppisti per impedirlo. Gli abitanti si sono opposti, invocando il diritto alla libertà religiosa. I cattolici di Lộc Hưng affidano all’account social di gruppo il racconto di quanto accaduto. Intorno alle 9 del mattino, le autorità hanno abbattuto l’impalcatura di legno su cui avrebbe trovato posto la raffigurazione sacra. I fedeli non si sono persi d’animo ed hanno ripreso i lavori nel pomeriggio. Le autorità sono intervenute ancora per fermarli.

I residenti si sono opposti nuovamente e la polizia ha eseguito tre arresti ai danni della sig.ra Cao Thị Thu, il sig. Phạm Trung Hiếu ed il giovane Phạm Duy Quang. Il gruppo (foto) è stato rilasciato solo in tarda serata, verso le 22. Nello scontro (video), gli agenti hanno sitrutto le statue di Maria e Giuseppe. “La repressione di ieri è stata davvero brutale”, ha dichiarato Phạm Duy Quang a Rfa l’indomani delle violenze. “Alle 15:30 – ha aggiunto – ci eravamo riuniti per pregare e prepararci ad allestire il presepe. Dopo la preghiera, un grande spiegamento di forze composte da varie agenzie della circoscrizione 6 si è presentato per distruggerlo. Ci hanno picchiati e messi in un angolo”. Pham afferma che i tre sono stati accusati di aver incitato un “raduno di massa per interrompere l'ordine sociale”.

La sig.ra Cao dichiara di esser stata aggredita dalle autorità, prima del suo arresto. “Ci siamo riuniti lì solo per proteggere il presepe – spiega –. Ho 58 anni e ho un udito molto debole. Ma sono stato picchiata in faccia e calpestata. Ho sentito un mattone da qualche parte colpire il mio piede. È stato così doloroso che ho raccolto il mattone, l'ho buttato via e ho iniziato a fuggire. È stato allora che mi hanno arrestata e accusata di aver gettato il mattone [contro di loro], cosa che è una violazione amministrativa”. L’anziana aggiunge che la polizia le ha chiesto di accettare la detenzione o una multa di 750mila dong (29,24 euro), ma si è rifiutata. “Ho risposto: ‘Assolutamente no, non pagherò nemmeno se mi trattenere’, quindi ho firmato il rapporto senza alcun timore”.

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