Attentato alla Bacha Khan: combattere il terrorismo con l’educazione (video)
La Commissione di Giustizia e pace ha pubblicato un messaggio a seguito della strage di Charsadda: “Dobbiamo garantire sicurezza nelle scuole, senza educazione non avremo un Pakistan migliore”. Diverse ong hanno organizzato una manifestazione a Faisalabad: “È colpa del governo che non ha approvato il piano antiterrorismo”. Attivista musulmano: “La scuola può sradicare la radice dell’odio”.
Faisalabad (AsiaNews) – L’uccisione di persone innocenti è inaccettabile; il governo deve agire al più presto per garantire la sicurezza dei ragazzi nelle scuole, potenziare l’educazione. Solo così si potrà creare un Pakistan migliore. Lo afferma la Commissione nazionale di Giustizia e pace a seguito del massacro dell’università di Charsadda, dove uomini armati sono entrati il 20 gennaio uccidendo 21 persone e ferendone 30. A causa di tragedie come questa, ricorda la Commissione in un messaggio, il Pakistan si classifica al secondo posto mondiale per numero di studenti che abbandonano la scuola: solo il 5% ha un’educazione superiore.
L’attentato all’università Bacha Khan ha scatenato proteste nella società civile. Manifestazioni e veglie si sono tenute ieri a Quetta e Karachi. Oggi centinaia di persone si sono radunate in altre città per pregare per le vittime, e per chiedere al governo azioni immediate per arginare la piaga del terrorismo.
Diverse ong nazionali – tra cui Awareness and Motivation (Awam) e Peace and Human Development Foundation (Php) – sono scese in piazza a Faisalabad manifestando con lo slogan: “Combattere l’estremismo e il terrorismo con l’educazione” (video). Intervistata da AsiaNews, la direttrice di Awam, Nazia Sardar ha detto: “L’attacco è avvenuto per colpa del governo che non ha approvato il National Action Plan (Nap) [piano d’azione deciso a gennaio 2015 dopo gli attacchi di Peshawar ndr]. Le forze armate ora devono iniziare un’operazione in tutto il Paese per eliminare i terroristi e i loro complici una volta per tutte”.
Suneel Malik, direttore della Php, aggiunge: “Questo attacco è un punto interrogativo sulle operazioni in corso in Pakistan. Il governo deve perciò chiamare tutti i partiti a consiglio, per esaminare in maniera critica il modo in cui il Nap e le operazioni militari antiterrorismo sono portate avanti”.
Secondo Muqaddas Abroo, attivista musulmano, a fianco della lotta armata al terrorismo, “c’è bisogno di investire nelle alternative, il che significa maggiori programmi per sradicare le radici dell’odio, a cominciare dal settore educativo fino a campagne statali che coinvolgano la società civile. Esse sono il miglior antidoto contro l’estremismo, l’ineguaglianza e la discriminazione”.
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