31/10/2013, 00.00
SIRIA
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Assad: "Solo i siriani decideranno il loro futuro". L'Opac distrugge gli impianti chimici

Nell'incontro con Lakdhar Brahimi, inviato speciale di Onu e Lega Araba, il presidente siriano punta il dito contro i Paesi stranieri accusati di inviare armi ai ribelli. Il dialogo si è tenuto ieri a Damasco in vista della Conferenza di Ginevra prevista per fine novembre. L'Opac annuncia la distruzione di tutte le 20 fabbriche per la produzione di gas sarin ,utilizzato per la produzione di armi chimiche.

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - In vista della Conferenza di pace per la Siria, in programma a Ginevra per fine novembre, il regime siriano fa piccole aperture, ma continua ad escludere un dialogo con i ribelli sponsorizzati dai Paesi del Golfo. Intanto dal campo giungono notizie positive, le prime dopo tre anni di guerra. Oggi l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) ha completato la distruzione di 20 siti per la produzione di gas sarin. Ieri, la Mezzaluna rossa ha evacuato con il benestare del regime circa 800 civili (donne, anziani e bambini) dal quartiere Moadamiyet al- Sham, a sud-est di Damasco. Fra essi vi sarebbero anche molte famiglie di ribelli.

Nell'incontro  avvenuto ieri a Damasco con l'inviato speciale di Onu e Lega Araba Lakdhar Brahimi, Bashar al-Assad ha ribadito che "solo i siriani decideranno il futuro della Siria alla Conferenza di Ginevra". Per il presidente "la  fine del sostegno ai terroristi e delle pressioni da parte degli Stati che li appoggiano sono i principali passi per preparare il dialogo". Assad ha inoltre escluso in modo categorico le sue dimissioni come richiesto dai ribelli ed evitato le domande su una sua candidatura in future elezioni democratiche.

Nonostante i diktat, il presidente siriano condivide l'idea di Brahimi sulla necessità di trovare una rapida soluzione al conflitto che dal marzo 2011 ha fatto oltre 115mila vittime e 7 milioni fra sfollati e profughi. Secondo l'inviato Onu, alla Conferenza di Ginevra il primo obiettivo sarà quello di concordare con tutte le parti una strategia in grado di fermare le ostilità.

Prevista per fine novembre, l'incontro di Ginevra rischia di naufragare a causa delle divergenze fra Assad e i ribelli. Nelle scorse settimane il Consiglio nazionale siriano, organo politico che riunisce gli oppositori in esilio, ha annunciato che non parteciperà ad alcun negoziato se il presidente sarà ancora al potere. I gruppi più vicini all'ala islamista dell'opposizione hanno avvertito che tutti i ribelli che parteciperanno alla Conferenza di Ginevra verranno bollati come traditori. 

 

 

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