30/01/2013, 00.00
VIETNAM
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Appello del vescovo di Vinh: aderite alla petizione per la fine del Partito unico

Una nota della diocesi invita i fedeli a impegnarsi in modo concreto nello sviluppo del Paese. Il popolo desidera “uguaglianza, libertà e democrazia” e anche i cristiani devono essere “cittadini responsabili”. Già raccolte il pochi giorni oltre 3500 firme, compresa quella del vescovo di Than Hoa, vice-presidente della Conferenza episcopale.

Hanoi (AsiaNews/EdA) - Continua il sostegno della Chiesa cattolica vietnamita alla petizione on-line, lanciata da intellettuali e attivisti nei giorni scorsi, in cui si chiese una revisione della Costituzione nazionale del 1992, che metta fine all'egemonia del partito unico. La campagna intende dare al Paese asiatico una chiave multi-partitica e dare vita alla divisione dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario. Tra le firme che si moltiplicano, quelle di molti sacerdoti, con tanto di riferimento alla loro parrocchia, grazie anche alla mobilitazione delle gerarchie ecclesiastiche fra cui il vescovo di Vinh, nel nord della nazione, che ha lanciato un appello sul sito della diocesi per incentivare le adesioni.

Ieri, 29 gennaio, il numero delle firme raccolte per un nuovo progetto di Costituzione era superiore a 3.500. Hanno sottoscritto anche mons. Paul Nguyen Thai Hop, vescovo di Vinh e presidente della Commissione episcopale di Giustizia e Pace, e il prelato di Than Hoa mons. Joseph Nguyên Chi Linh, attuale vice-presidente della Conferenza episcopale del Vietnam.

Pubblicata nei giorni scorsi da un popolare sito vietnamita, la petizione nasce da un appello fatto dalle stesse autorità comuniste di Hanoi, in cui chiedono "suggerimenti pubblici" per emendare la Costituzione. Fra quanti hanno sottoscritto il documento vi è l'ex ministro della Giustizia Nguyen Dinh Loc per il quale "vanno fatte modifiche" e si tratta "solo di capire in che misura". L'attuale carta fondamentale dello Stato è stata promulgata nel 1992, ma da almeno 10 anni non si sono registrati cambiamenti di sorta, nonostante i mutamenti che hanno contraddistinto la storia recente del Vietnam.

Nell'appello lanciato dalla diocesi di Vinh emerge che il Vietnam attraversa "un periodo di transizione", nel quale si evidenzia sempre più forte "il desidero del popolo" di "uguaglianza, libertà e democrazia". Il vescovo ricorda che è necessario essere "cittadini responsabili" e per questo "non ci si può esimere dal muoversi in modo concreto" per far fronte ai "problemi economici, politici, sociali ed educativi".

Spinti "dalla fede cristiana", prosegue la nota del prelato, e dal senso di responsabilità che deriva dall'essere "cittadini", bisogna contribuire anche solo "in minima parte" alla creazione di un Paese "sviluppato, forte, democratico e umanista". Per questo ribadisce da ultimo l'invito a sottoscrivere l'appello, inviando "una mail a kiennghisuadoihienphap2013@gmail.com e indicando "nome, professione, titolo e indirizzo". 

 

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