Alta corte di Islamabad: Nulla può giustificare l'omicidio di Salman Taseer
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - "Nulla può giustificare l'omicidio della vittima". Così il giudice Shaukat Aziz Siddiqui, membro di una divisione dell'Alta corte di Islamabad insieme a Noorul Haq Hareshi, ha annunciato la decisione di esprimere un verdetto sull'appello presentato da Mumtaz Qadri contro la sua condanna a morte stabilita nel 2011 dal Tribunale antiterrorismo (Atp) del Pakistan. L'uomo è l'assassino reo-confesso dell'ex governatore del Punjab Salman Taseer.
Annunciata l'11 febbraio scorso, la sentenza dovrebbe uscire nelle prossime settimane.
Il 4 gennaio 2011 Mumtaz Qadri, una delle guardie del corpo di Taseer, ha ucciso il governatore all'uscita da un ristorante di Islamabad, per le sue posizioni contrarie alla legge sulla blasfemia. Sin dal giorno dell'uccisione, l'uomo ha sempre rivendicato la paternità dell'omicidio, negando l'esistenza di un mandante.
La difesa di Qadri ha sostenuto che il caso dovesse passare nelle mani della Corte federale della shari'a, poiché il delitto commesso dall'assistito riguarda l'islam e la sua difesa. Gli avvocati hanno sottolineato che l'imputato ha assassinato Taseer perché quest'ultimo si era espresso contro la legge sulla blasfemia definendola "legge nera" e, pertanto, era da considerare un blasfemo. Il Pakistan, hanno aggiunto, è un Paese islamico e non laico, e nella storia della nazione "altri blasfemi" sono stati uccisi per aver offeso la religione e il profeta Maometto ha apprezzato la loro morte.
Mian Andul Rauf, magistrato che rappresentava il governo federale, ha sottolineato invece che l'omicidio è contrario alla Costituzione e alla legge, e che tutti erano a conoscenza del crimine commesso da Qadri. Pertanto, ha concluso, l'Alta corte di Islamabad deve respingere il suo appello.
Nell'annunciare la decisione di esprimersi sulla richiesta d'appello di Qadri, il giudice Shaukat ha osservato che nulla può giustificare l'omicidio della vittima, a prescindere dal fatto che definire quella sulla blasfemia una "legge nera" possa essere considerato un atto blasfemo.