20/10/2020, 08.49
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Alluvioni nel Sud-est asiatico: decine di morti, migliaia di persone senza casa

Le inondazioni colpiscono una regione già in emergenza sanitaria a causa della pandemia di nuovo coronavirus. In Vietnam il bilancio è di 90 morti e almeno 34 persone disperse. Nel Laos inondati 100 villaggi, sommersi, almeno 10mila ettari di terreno coltivato. In Cambogia 25 vittime e 40mila sfollati. Dighe e sbarramenti aumentano la portata del disastro.

Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - Alluvioni, frane e altri disastri naturali innescati dai forti acquazzoni che si sono abbattuti negli ultimi giorni su Cambogia, Laos e Vietnam hanno provocato decine di morti, distrutto campi e scorte di riso, lasciato migliaia di persone senza case. Una emergenza che si somma all’emergenza innescata dalla pandemia di nuovo coronavirus, che di recente ha iniziato a diffondersi nell’area con pesanti ripercussioni sull’economia e sulla sanità di tutta l’area. 

In Vietnam il bilancio ufficiale, tuttora provvisorio, parla di 90 morti e di almeno 34 persone disperse. Migliaia di persone sono fuggite in tutta fretta dalle aree inondate, in cerca di riparo in un luogo più sicuro. Secondo le stime della protezione civile locale (il Vietnam’s Central Steering Committee for Natural Disaster and Control), le più colpite risultano le province di Quang Tri e Thua Thien Hu, con 41 morti, 18 dispersi e 27 morti e 15 dispersi ciascuna. 

A Thua Thien Hue le autorità hanno evacuato circa 40mila abitazioni a rischio e altre 121.700 sommerse dall’acqua. Ad aggravare la situazione, la decisione delle autorità - senza avvertire la popolazione a valle - di aprire le porte di una diga, per consentire il deflusso delle acque che avevano ormai raggiunto livelli allarmanti. Un abitante del distretto di Quang Tri’s Cam Lo afferma che “[Le autorità] hanno scritto su Facebook che stavano per aprire le porte della diga e far fuoriuscire l’acqua, ma siccome la nostra area era già isolata non abbiamo ricevuto la notizia e l’alluvione ci ha colpito a mezzanotte”. 

Secondo le previsioni dovrebbe cadere ancora altra pioggia nelle aree centrali del Paese nei prossimi giorni, portate da una tempesta tropicale in fase di formazione nel mar Cinese meridionale. Resta dunque elevato il pericolo di nuove inondazioni e smottamenti, che potrebbero causare ulteriori danni alle infrastrutture e alle vie di comunicazione. 

Nel vicino Laos il maltempo si è abbattuto con particolare intensità nella provincia centrale di Savannakhet, con le autorità impossibilitate a raggiungere le zone più colpite. Inondati oltre 100 villaggi sparsi in otto distretti, molte le case e 10 mila ettari di terreni coltivati tuttora sommersi. Anche in questo caso una diga a monte del fiume ha aumentato la portata delle alluvioni e provocato ulteriori devastazioni nel distretto di Phin, area agricola e ricca di foreste. 

Infine in Cambogia, le alluvioni hanno ucciso 25 persone e causato lo sfollamento di 40mila persone ospitate in centri di accoglienza temporanei. Inondati 200mila ettari di terreni coltivati e 80mila fattorie, danneggiati anche più di 500 istituti scolastici e 79 fabbriche del tessile. Secondo le autorità hanno riportato pesanti danni pure strade, ospedali e dighe. “Non so cosa fare” racconta a Radio Free Asia (Rfa) un abitante di un villaggio della provincia nord-occidentale di Banteay Meanchey. “Non abbiamo riso a sufficienza da mangiare”.

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