05/05/2012, 00.00
ASIA
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Allarme degli esperti: in Asia, a rischio 10 siti archeologici

Secondo Global Heritage Fund (Ghf), crescita economica, guerre e turismo di massa sono causa di una “perdita e distruzione irreparabile”. Il pericolo è “drammaticamente sottovalutato” e “mancano i fondi” per la tutela e la conservazione. Fra i luoghi a rischio un monastero buddista in Afghanistan e l’ex capitale del regno Siam in Thailandia.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - La crescita economia sfrenata, le guerre, un turismo di massa e incontrollato hanno messo in pericolo le principali bellezze architettoniche del continente asiatico, che rischiano di scomparire nel breve volgere di qualche anno. È l'allarme lanciato dagli esperti di Global Heritage Fund (Ghf), che hanno stilato una lista di 10 siti che vanno da un monastero buddista in Afghanistan - dove già nel marzo 2001 la comunità internazionale ha assistito, impotente, alla distruzione dei Buddha di Bamiyan per mano talebana - ad un'antica cittadina cinese. L'ong fondata nel 2002 in California ha preso in considerazione 10 fra le bellezze architettoniche più a rischio di "perdita e distruzione irreparabile". 

Jeff Morgan, direttore esecutivo di Ghf, sottolinea che "questi 10 siti rappresentano solo una piccola parte dei tesori a rischio in tutta l'Asia e nel resto del mondo in via di sviluppo". Il pericolo maggiore è rappresentato dal boom economico, che ha trascinato con sé anche ondate di turisti spesso poco controllate, unite a vaste aree in cui regna l'illegalità o teatro di guerre feroci. Per l'esperto il patrimonio ereditario è "drammaticamente sottovalutato" e per questo "oggi mancano i fondi" necessari per la tutela e la conservazione. "Finiremo per perderle sotto i nostri occhi - conclude - nel giro dei prossimi 10 anni".

Fra i vari siti a rischio vi sono anche le rovine di Ayutthaya (nella foto), antica capitale del regno di Siam in quella che oggi è l'odierna Thailandia. Dichiarate patrimonio dell'umanità nel 1991 dall'Unesco, esse sono state colpite duramente dalle alluvioni dello scorso anno che hanno danneggiato 158 monumenti storici. Il governo non dispone - o non ha voluto stanziare - delle risorse previste dagli esperti per l'opera di restauro; a questo si unisce il vero e proprio assalto di venditori abusivi e urbanizzazione selvaggia che complicano ancor di più il recupero. Alcuni ipotizzano che l'incuria nella conservazione possa spingere gli esperti delle Nazioni Unite a rimuovere l'area dai siti protetti Unesco.

Ecco, di seguito, i 10 siti a rischio sparizione individuati da Ghf:

1) Ayutthaya, in Thailandia, un tempo capitale del regno di Siam e meglio nota come "Venezia dell'est".
2) Fort Santiago nelle Filippine.
3) Kashgar, una delle ultime "vie della seta" ancora conservate ai nostri giorni.
4)  Mahasthangarh, in Bangladesh, fra i più vecchi esempi di sito archeologico dell'Asia del Sud.
5) Mes Aynak, monastero buddista afghano localizzato lungo la "via della seta".
6) Mayauk-U, capitale del primo regno di Arakan nell'odierno Myanmar.
7) Plain of Jars, misterioso sito megalitico in Laos.
8) Preah Vihear, uno dei più importanti siti di architettura khmer - dopo i templi di Angkor - che sorge lungo il conteso confine che separa Cambogia e Thailandia.
9) Rakhigarhi, uno dei più giganteschi e vecchi resti della civilizzazione indù in India.
10) Taxila, antico crocevia commerciale in Pakistan.

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