25/04/2016, 12.42
RUSSIA
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Alla vigilia di Pasqua, raccolta di firme contro l’aborto nelle parrocchie ortodosse russe

di Nina Achmatova

Lanciata dal movimento russo “Per la vita”, l’iniziativa è appoggiata dal confessore del Patriarca di Mosca, lo starec Ilya: “Contiamo di arrivare a un milione di firme”. L’obiettivo è cancellare l’aborto dalle pratiche pagate dal servizio sanitario pubblico.

Mosca (AsiaNews) - Alla vigilia della Pasqua ortodossa, il 30 aprile, si terrà in tutte le parrocchie ortodosse in Russia una raccolta di firme per la difesa dell’embrione e per il divieto di aborto. Secondo quanto riporta Interfax, l’iniziativa è appoggiata dal confessore del patriarca di Mosca, lo starec Ilya (Nozdrin) ed è promossa dal movimento “Per la vita”, che conta di raccogliere in ogni parrocchia diverse migliaia di firme. Il giorno della vigilia di Pasqua, le chiese saranno piene di fedeli che arrivano per la tradizionale consacrazione di dolci e uova. “Per ora abbiamo raccolto 200mila firme, ma il nostro obiettivo è arrivare a un milione”, ha detto lo starec Ilya. L’appello a cancellare l’aborto dalla lista di pratiche coperte dal sistema sanitario pubblico è stato sostenuto più volte dallo stesso patriarca Kirill.

La Russia è tra i primi Paesi al mondo per percentuali di aborti. Numerose donne partoriscono e abbandonano il figlio direttamente all’ospedale. Fino a due anni fa, per la Russia si parlava di ‘coma demografico’, dal 2014 la situazione sembra essere flebilmente migliorata. Lo Stato ha realizzato una serie di provvedimenti che stimolano i genitori ad avere più di un figlio. Tra questi, il  programma del “capitale materno” che prevede un sussidio una tantum per la nascita del secondo e dei successivi figli. Nella sua politica per la ripresa demografica, il governo conta molto sull’appoggio della Chiesa ortodossa che gestisce 29 centri di crisi per le donne incinta e le madri single con bambini. L’anno scorso, oltre 5.500 donne hanno ricevuto in questi centri qualche tipo di assistenza.

L’Unione sovietica è stato il primo Paese nel 1920 a legalizzare l’aborto, bandito di nuovo da Stalin (dal 1936 fino alla sua morte nel 1954) interessato a incentivare le nascite. Allo stesso scopo, il Partito comunista ha poi elargito riconoscimenti e denaro alle coppie più prolifiche, ma subito dopo il crollo dell’Urss il calo demografico è diventato inarrestabile: dal 1992 al 2008 la popolazione è scesa di oltre 12 milioni di individui fino a circa 143 milioni. Le Nazioni Unite prevedono che per il 2050 la Russia perderà un quinto della sua popolazione, arrivando a 116 milioni. Il fenomeno è dovuto a una dieta alimentare povera che provoca problemi di cuore, all’alto tasso di alcolismo tra gli uomini, alla diffusione dell’Hiv/Aids e all’elevato numero di morti violente. 

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