23/06/2009, 00.00
SRI LANKA
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Accordo tra governo e diocesi di Mannar: riparte il pellegrinaggio alla Madonna di Madhu

di Melani Manel Perera
Le autorità di Colombo assicurano il libero accesso al santuario rimasto a lungo ostaggio degli scontri tra esercito e Tigri tamil. Il governo garantisce anche elettricità, acqua, servizi sanitari ed igienici necessari per accogliere le migliaia di fedeli che il 15 agosto compiranno il pellegrinaggio, una tradizione che dura da 400 anni.
Colombo (AsiaNews) - Il governo dello Sri Lanka e la diocesi di Mannar hanno raggiunto un accordo: il pellegrinaggio al santuario della Madonna di Madhu si farà. Dopo anni di incertezze, legate alla guerra tra esercito e Tigri tamil, i cattolici del Paese potranno rispettare una tradizione che dura da 400 anni e con loro anche indù e buddisti, molto legati al luogo di culto.
 
Il santuario sorge nel nord del Paese, in una zona a lungo teatro di scontri tra militari e ribelli. Negli ultimi anni i pellegrini hanno dovuto spesso rinunciare a visitarlo per motivi di sicurezza, il complesso ha subito ripetuti attacchi e più volte la statua della Madonna venerata dai fedeli è stata trasferita in altre chiese per essere preservata.
 
La fine del conflitto aveva ridato speranza ai pellegrini, ma solo il 18 giugno è arrivata la certezza che il pellegrinaggio del 15 agosto potrà svolgersi. Una delegazione della Chiesa cattolica guidata da mons. Rayappu Joseph, vescovo di Mannar, ha incontrato i rappresentanti del governo di Colombo per verificare le condizioni necessarie per lo svolgimento del cosiddetto Festival di Madhu.
 
Le autorità hanno assicurato pieno sostegno alla diocesi per garantire ai pellegrini di raggiungere il santuario. Il cammino che porta alla chiesa non sarà più intralciato dai check-point e dalle rigide misure di sicurezza messe in atto nei pochi momenti di libero accesso offerti dopo la fine dall’occupazione delle Tigri avvenuta nell’aprile 2008.
 
Sarath Gunarathna, vice-ministro dei trasporti aerei, ha assicurato, a nome del presidente Mahinda Rajapksa il supporto logistico necessario: elettricità, acqua, servizi sanitari ed igienici, facilitazioni indispensabili per accogliere le migliaia di fedeli che intendono recarsi al santuario.
 
Dopo l’annuncio congiunto di governo e diocesi, AsiaNews ha interpellato laici e religiosi per registrare le reazioni della gente comune. “È un sogno”, dice Wasugee Kangarathnam, 58enne donna tamil, madre di cinque bambini. “Pensavo che non avrei mai più visitato il santuario che negli ultimi 35 anni non ho mai potuto raggiungere. Adesso che ci è data questa possibilità dobbiamo andare tutti ai piedi dei Nostra Signora di Madhu per ringraziarla di averci dato il dono della pace”.
 
Calistus Henry Silva, uomo d’affari di Kalutara, nel sud dell’isola, afferma: “È un momento storico per tutti i cattolici dello Sri Lanka dopo molti anni. Non ci dovrebbero essere più check point, controlli di bagagli. Ai posti di blocco non si dovrà più mostrare la carta di identità e rispondere a domande tipo: ‘Lei è singalese o tamil?’. È un fatto importante soprattutto per la popolazione tamil. Ora siamo una nazione liberata dal terrorismo e i pellegrini potranno partecipare alle celebrazioni di agosto in un clima di pace e libertà”.
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