10/04/2007, 00.00
CINA
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A Pechino migliaia di battesimi; nel Zhejiang prigione per due sacerdoti

di Bernardo Cervellera
L’ondata di nuove conversioni è tale che è divenuto difficile trovare madrine e padrini a sufficienza. Nell’attesa della lettera del papa ai cattolici della Cina, si inasprisce il pugno duro dell’Associazione Patriottica, specie nell’Hebei e nel Zhejiang.
Pechino (AsiaNews) - Nelle chiese cattoliche della Cina, la notte di Pasqua migliaia di persone sono state battezzate. Ma in alcune aree per la Chiesa sotterranea è ancora persecuzione e prigionia.
Nella sola Pechino alla Veglia Pasquale vi sono stati quasi mille battesimi di adulti! Nella chiesa di San Salvatore (Beitang) vi erano 180 battesimi; nella cattedrale dell’Immacolata (Nantang) 200; nella chiesa di San Giuseppe (Dongtang) altre centinaia e nella chiesa di San Michele, dove si incontrano i cinesi di origine coreana, altre centinaia. A tutti questi vanno aggiunte le centinaia di battesimi nella chiesa sotterranea.
 
L’ondata di rinascita religiosa e di conversioni al cattolicesimo è tale che ormai le comunità cristiane fanno fatica a trovare madrine e padrini a sufficienza per accompagnare i catecumeni. Nella capitale è quasi divenuta una tradizione che una sola persona faccia da madrina o da padrino a decine di battezzandi. La situazione è simile in tutte le altre grandi città della Cina: Shanghai, Xian, Guangzhou, Chengdu, Xiamen, Shenzhen…
 
Un sacerdote, professore in seminario, fa notare ad AsiaNews che la società cinese contemporanea è segnata da molte piaghe: “il materialismo nella vita quotidiana, … l’individualismo sfrenato, che spinge all’egoismo e a non fare attenzione alle persone, al futuro e all’ambiente”. La Chiesa, continua il sacerdote, “risponde al grido silenzioso nel cuore della gente, alla sete di Dio che sta investendo la Cina”. In più, i cristiani mostrano che “una sana collaborazione fra la fede e la ragione migliora la vita umana e incoraggia il rispetto per la creazione”.
 
La maggioranza dei nuovi battezzati, sono persone benestanti, impiegati di alto livello che pur avendo raggiunto un discreto benessere, non sono soddisfatti. “Solo il cristianesimo – ha detto uno di loro - è riuscito a saziare il mio bisogno spirituale”.
 
Fra i nuovi battezzati vi sono anche insegnanti di università e studenti universitari, persone che si fanno domande sul senso della vita e per i quali i miti del buddismo e del taoismo, per quanto rispettabili, non tengono di fronte alle esigenze scientifiche e di ragionevolezza.
Fra i neo-battezzati vi sono pure poveri e migranti, giovani che sono arrivati in città dalle loro campagne, desiderando qualche briciola di ricchezza per le loro famiglie. Nel mondo economico cinese essi sono trattati come schiavi, mal pagati o perfino non pagati, bollati come illegali.
 
Dimenticati o oppressi, essi trovano sostegno, amicizia, aiuto dalla Chiesa. Nella Cina che ha eliminato ogni sostegno sociale, i cattolici cinesi sono ormai impegnati su molti fronti della carità: orfani, anziani, malati di Aids, cure mediche gratuite ai poveri. Tutti questi impegni della Chiesa ufficiale e non ufficiale sono ben visti dal governo perché rispondono a bisogni che lo Stato stesso ignora o non riesce a soddisfare.
 
Tutte queste libertà rimangono però all’interno di una “gabbia” di concessioni da parte del governo. Per chi desidera piena libertà religiosa e rifiuta l’adesione e il controllo dell’Associazione Patriottica, vi sono ancora arresti e condanne. In molte comunità sotterranee i fedeli non hanno potuto partecipare alle celebrazioni perché la polizia è in pieno assetto per arrestare i sacerdoti. A Wenzhou (Zhejiang), il Giovedì Santo, la polizia ha fatto un raid nel luogo dove si doveva tenere la Messa in Cena Domini. I preti sono riusciti a fuggire appena in tempo, sfuggendo all’arresto.
 
Due sacerdoti della diocesi, p. Shao Zhoumin e p. Jiang Sunian, che per venire in pellegrinaggio a Roma, hanno falsificato i loro documenti, sono stati condannati a 9 e 11 mesi di prigione. Anche nell’Hebei, dove il vescovo sotterraneo Giacomo Su Zhimin è “desaparecido” da 10 anni, la polizia controlla che non vi siano riunioni di fedeli sotterranei. Tutti loro, per celebrare la Pasqua, si sono trasferiti altrove in situazioni più tranquille.
 
Secondo dati di AsiaNews, almeno 17 vescovi sotterranei sono scomparsi, arrestati o tenuti in isolamento; 20 sacerdoti sono in arresto. L’ultimo arresto è avvenuto il 27 dicembre scorso nell’Hebei. Dei 9 sacerdoti arrestati, 5 rimangono ancora in prigione e 4 sono stati liberati.
Tutti, cattolici sotterranei e ufficiali, notano un inasprimento della politica di controllo dell’Associazione Patriottica. Tale durezza è motivata anzitutto dal fatto che ormai, la maggior parte dei segretari dell’AP sono atei, membri del Partito fra i più radicali, il cui scopo è distruggere le comunità religiose o perlomeno controllarle da vicino.
 
Un altro motivo è l’attesa della lettera del papa alla Chiesa della Cina. Essa di fatto richiamerà al fatto che la Chiesa cinese è una sola ed è nella quasi totalità fedele alla Santa Sede. La lettera del Papa segnerà il fallimento ufficiale della politica cinese, che in quasi 60 anni di comunismo ha tentato di eliminare le religioni, soffocarle o dividerle.
 
Dopo decenni di martirio, la Chiesa di Cina è più viva che mai: crescono le vocazioni al sacerdozio, tanto che in molte diocesi l’età media dei sacerdoti è sui 34-35 anni; in molte aree fioriscono vocazioni religiose femminili a carattere diocesano. E anche se rimane il divieto governativo a far nascere e radunare vocazioni religiose maschili, molti sacerdoti vivono seguendo una regola monastica.
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