28/07/2008, 00.00
SRI LANKA
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A Colombo veglia di preghiera per ricordare le vittime del “luglio nero”

di Melani Manel Perera
La guerra civile fra esercito governativo e tigri tamil ha causato oltre 70mila morti in un quarto di secolo. I cristiani del Paese hanno indetto una veglia di preghiera per onorare la memoria dei defunti e chiedere pace e prosperità per tutto lo Sri Lanka.

Colombo (AsiaNews) – Una veglia di preghiera per ricordare le vittime del “luglio nero” a 25 anni di distanza e per chiedere “pace e prosperità” al Paese, ancora oggi segnato da conflitti e violenze fra l’esercito governativo e le tigri Tamil. L’evento, tenutosi mercoledì 23 luglio e organizzato dal Movimento di solidarietà cristiana (Csm), ha visto la partecipazione di oltre 300 persone fra cui preti, suore, pastori e laici. All’insegna dello slogan “Amiamo la vita, fermiamo gli omicidi”, essi si sono dati appuntamento nella chiesa di San Filippo Neri a Colombo per pregare e promuovere l’unità nello Sri Lanka.

“È un dovere primario di ogni cristiano difendere la vita. Non lo abbiamo fatto in passato, non lo facciamo a sufficienza ancora oggi” ha ribadito ai presenti Ajith Hadly Perera, attivista per i diritti umani, ricordando le stragi che nel luglio 1983 insanguinarono il Paese. La guerra civile fra governo e truppe ribelli ha causato la morte di oltre 70mila persone; ancora oggi i separatisti chiedono l’indipendenza per una vasta area nel nord-est, che essi hanno “Tamil Ealam”, per ottenere la quale compiono stragi e attentati che colpiscono in primis la popolazione civile.

P. Rohan Silva, membro del movimento cristiano sottolinea il sentimento diffuso di “tristezza” per i fatti di sangue del passato, per le lotte fratricide che hanno macchiato la storia recente e che hanno causato “molte vittime e rifugiati. Noi cristiani dobbiamo far sentire la nostra voce, dobbiamo affermare che amiamo la vita e siamo contro ogni logica di violenza”.

“Dobbiamo combattere contro le ingiustizie – sottolinea Anura Perera, pastore della chiesa metodista di Kandy – e lottare uniti perché non si ripetano più”. Il 1983 è ricordato da tutti come un “anno nero”: un dramma ancora vivo nella memoria di molti cingalesi, una ferita che il tempo non ha ancora rimarginato come hanno testimoniato alcuni partecipanti alla veglia di preghiera.

Al termine della funzione religiosa ha preso il via una manifestazione organizzata dal movimento “Forum per la vita”: i dimostranti hanno lanciato slogan inneggianti “alla vita, al rispetto dei diritti umani, per la giustizia e la pace” nel Paese.

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