21/09/2006, 00.00
LIBANO - VATICANO
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Per la Giornata della pace, i vescovi libanesi invitano a superare le polemiche sul Papa

di Youssef Hourany
In programma riti religiosi, una tavola rotonda con esponenti cristiani e musulmani ed una fiaccolata nel centro di Beirut. Mons. Matar invita a leggere il testo dell'intervento di Benedetto XVI.

Beirut (AsiaNews) – La Giornata di preghiera per la pace in Medio-Oriente, che si celebra oggi in Libano, su invito del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, prevede una serie di manifestazioni di natura spirituale e religiosa e sarà anche occasione per difendere Papa Benedetto XVI, contro il quale da qualche parte si continuano a lanciare dure critiche.

La Giornata prevede anche una tavola rotonda sul tema "Per una pace giusta", con la partecipazione dell'arcivescovo maronita di Beirut, mons Paul Matar, del metropolita greco-ortodosso del Monte Libano, mons Georges Khodr, del muftì scitta di Tiro, cheikh Ali El Amin, e dello studioso del dialogo inter-religioso, Ridwan El Sayed.

Oggi pomeriggio, il metropolita greco melkita di Beirut e Jbeil,  mons Youssef Kallas, presiede una concelebrazione  eucaristica  per la pace nella regione, nella cattedrale greco melkita di Beirut, alla quale si prevede la partecipazione di molti fedeli di tutti i riti religiosi, che sarà seguita da una veglia di preghiera nella stessa cattedrale e da una fiaccolata che attraverserà il centro di Beirut, come segno di solidarietà con i costruttori di pace e come segno di protesta contro quelli che non vogliono conservare l'identità del Libano. Un appello a vivere questa giornata di preghiera "con uno spirito di perdono e di tolleranza e di accettazione dell'altro anche nella sua diversità" è stato lanciato da mons Paul Matar.

Quanto alle polemiche sul discorso del Papa a Regensburg, il vescovo maronita di Beirut ha sottolineato la necessita di "porre fine alle discussioni inutili che stanno rovinando la pace sociale nel Paese" ed ha  invitato tutti ad una lettura attenta del discorso del Papa. In proposito, mons Matar ha criticato l'articolo pubblicato sul giornale El Nahar, scritto dal giornalista Sarkis Naoum, perché ha "un contenuto falso, che fa dire al Papa ciò che non ha detto" , invitando i giornalisti ad essere più oggettivi nel trattare un tema cosi difficile come il testo della Conferenza del Papa. L'articolo al quale si riferisce mons. Matar, intitolato "Il Confronto Occidentale con l'Islam continua", sostiene che il Papa dopo la sua elezione si è mostrato diverse volte contrario all'Islam e poco favorevole ad un dialogo con i musulmani ed ha invitato i cristiani ad esseri più solidali per affrontare e difendersi dall'Islam.

Dal canto suo, l'ambasciatore irakeno in Libano, Jawad El Hayiri, parlando con AsiaNews, ha considerato le proteste sulla conferenza del Papa come "un chiasso inutile", invitando tutti ad una rilettura del testo del Papa.

L'ambasciatore lamenta anche l'esodo massiccio dei cristiani dell'Iraq: "Baghdad è quasi priva della presenza cristiana e ciò contraddice la storia, perché i cristiani erano presenti nel Paese già prima della nascita dell'Islam. Grazie al nuovo governo, che non distingue tra i cittadini, il Paese dovrebbe rinascere secondo le antiche tradizioni, delle quali fanno parte i cristiani. "Tutti i cristiani che hanno dovuto lasciare l'Iraq in questi ultimi tre anni dovrebbero rientrare per occupare i posti che gi spettano".

 

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