27/01/2005, 00.00
GIORDANIA - IRAQ
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Più di 16 mila gli iracheni alle urne in Giordania

Amman facilita le entrate nel Regno; minacce dall'estero a organizzazioni impegnate nelle operazioni elettorali.

Amman (AsiaNews) – In Giordania saranno 16.795 gli iracheni che dal 28 al 30 gennaio voteranno per le prime elezioni democratiche da 40 anni in Iraq. Le operazioni di registrazione nel Regno si sono concluse in modo pacifico 2 giorni fa; i centri elettorali nel paese sono 12 distribuiti tra la capitale, Amman, e i 2 governatorati del nord.

Molti iracheni si trovano in territorio giordano solo in modo provvisorio. Dopo che Baghdad ha annunciato la chiusura delle frontiere con i paesi confinanti, centinaia di famiglie irachene hanno passato il confine nordorientale per fuggire delle possibili violenze e dovrebbero rimpatriare al termine della consultazione popolare di domenica prossima. Lo confermano anche le autorità giordane al confine, che hanno l'ordine di facilitare l'entrata in Giordania di famiglie e auto irachene. La compagnia aerea Royal Jordanian airline ha deciso di assicurare 2 voli a settimana per Baghdad, che saranno sospesi  il giorno delle elezioni per motivi di sicurezza.

Facilitazioni per gli iracheni in Giordania arrivano anche a livello legale. Il ministro degli Interni giordano ha annunciato che diminuirà del 75% la multa prevista per gli iracheni non in regola con i permessi di soggiorno. Il provvedimento farà tirare un sospiro di sollievo agli oltre 200 mila iracheni che da mesi o anni vivono in Giordania illegalmente. La legge stabilisce che se il permesso non viene rinnovato bisogna pagare 2 dollari al giorno e se arrestati gli iracheni vengono subito rimpatriati.

I tentativi di minare le elezioni sono una realtà non solo irachena; anche in Giordania di recente la tensione tra il governo e gruppi contrari al voto è aumentata. Funzionari dell'Organizzazione internazionale per gli emigranti e il voto all'estero (IOM/OCV) hanno ricevuto minacce telefoniche anonime e dal quartier generale delle Nazioni Unite, la Divisione per l'assistenza elettorale, ha chiesto a tutte le agenzie e al personale Onu di non partecipare alle operazioni di voto a nessun livello. (ID)

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