Malgrado il coronavirus, la Cina onora il patto commerciale con gli USA
Pechino taglia e riduce le tariffe doganali su molti prodotti di importazione Usa per rispettare l’impegno ad acquistare 184 miliardi di euro in prodotti e servizi americani. Il gigante asiatico ha la necessità di approvvigionarsi all’estero per fronteggiare la crisi epidemica. Dubbi rimangono sulla sua capacità di comprare 11,5 miliardi di euro in beni agricoli dagli Stati Uniti.
Pechino – (AsiaNews/Agenzie) – Nonostante i contraccolpi alla propria economia provocati dalla crisi epidemica in corso, la Cina procede con l’applicazione dell’accordo commerciale preliminare (la cosiddetta “fase uno”) concluso con gli Usa lo scorso gennaio.
L’intesa, un primo risultato per porre fine alla guerra commerciale che l’amministrazione Trump ha scatenato nel 2018, prevede che Pechino acquisti circa 184 miliardi di euro in beni e servizi dagli Stati Uniti nei prossimi due anni, inclusi 11,5 miliardi in prodotti agricoli nel primo anno e 46 miliardi in rifornimenti energetici complessivi. In cambio, Washington ha dimezzato dal 15% al 7,5% nuove tariffe su 110,5 miliardi di euro in esportazioni cinesi dirette negli Usa.
La Commissione per le tariffe doganali del Consiglio di Stato cinese ha annunciato ieri, 21 febbraio, che 55 prodotti di importazione, compresa strumentazione medica per la diagnosi del coronavirus, saranno esentati da dazi per un anno. La lotta alla propagazione del Covid-19 ha messo a dura prova il sistema sanitario nazionale, che si ritrova con notevoli carenze di materiale.
Nei giorni scorsi, le autorità cinesi avevano inoltre introdotto esenzioni tariffarie per 700 categorie di prodotti Usa, tra cui termometri per contenere la diffusione dell’epidemia. Il 14 febbraio esse avevano già ridotto i dazi su 69 miliardi di euro in importazioni dagli Stati Uniti, mentre la scorsa settimana era stato sospeso un bando all’acquisto di pollame americano – le imprese cinesi del settore sono minacciate dalla diffusione della febbre aviaria “H5N1”.
Con questa mossa, il governo cinese punta a facilitare l’acquisto da parte delle aziende nazionali di prodotti Usa, precisando però che spetta a queste fare le necessarie valutazioni di mercato prima di procedere con le compravendite. In linea teorica, Pechino potrebbe invocare la situazione di emergenza per differire l’attuazione dell’intesa commerciale. Il timore di una rappresaglia da parte di Trump starebbe spingendo i cinesi a mantenere gli impegni presi. Dopotutto, la Cina ha anche la necessità di accrescere le proprie importazioni, considerato che la produzione interna fatica a riprendersi a seguito del blocco delle attività economiche imposto dalle autorità nelle settimane scorse. In base però alle previsioni fatte dal dipartimento Usa per l’Agricoltura, che calcola la Cina potrà acquistare al massimo 3,7 miliardi di euro in prodotti agricoli entro settembre 2020, sarà difficile per Pechino onorare le sue promesse in questo momento di difficoltà.