01/02/2005, 00.00
thalandia - asia
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Dopo lo tsunami: congresso mondiale a Phuket per la ripresa del turismo

Il premier thailandese chiama i leader asiatici alla cooperazione per prevenire altri maremoti.

Phuket (AsiaNews/Agenzie) – Una pronta ripresa dell'industria turistica e una maggior cooperazione internazionale per prevenire altri disastri naturali. Questi i punti che caratterizzano il meeting dell'Organizzazione mondiale del turismo (WTO) apertosi ieri a Phuket, in Thailandia, una delle località più danneggiate dallo tsunami.

Aprendo il congresso Francesco Frangialli, segretario generale del WTO, ha affermato che "è importante assicurare al più presto la ripresa del turismo per alleviare la sofferenza delle popolazioni colpite dallo tsunami". E rivolto ai rappresentanti di oltre 40 paesi ha precisato: "Un ritorno veloce alle condizioni di vita e alle attività professionali di prima sono la miglior forma di aiuto".

Il WTO potrebbe educare i paesi afflitti dallo tsunami a rivedere le loro offerte turistiche, ad esempio diventando meno dipendenti dal turismo balneare, addestrando nuovo personale che prenda il posto degli addetti morti nel disastro e favorendo una campagna di informazione sulle destinazione danneggiate dal maremoto.

Oltre ai morti e ai feriti, a Phuket lo tsunami ha lasciato spazio alla crisi economica: oggi solo il 10% della capienza alberghiera è utilizzata, quando invece il turismo era la principale attività economica locale.

I paesi danneggiati dallo tsunami – in particolare Thailandia, Indonesia, Sri Lanka e Maldive, dove il turismo è una delle risorse fondamentali per l'economia – lamentano che gli addetti turistici stranieri consiglino ai visitatori di non recarsi nelle loro località turistiche, mentre invece molte zone non sono state intaccate dal disastro.

Intanto, alla vigilia di partecipare al summit di Phuket, il primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra ha dichiarato che il suo paese vuole dotarsi di un sistema di allarme anti-tsunami anche nel caso in cui dovesse investire da solo in questo progetto. Parlando con i giornalisti, Thaksin ha invitato i leader degli altri paesi del Sudest "ad abbandonare il proprio 'sé' e a pensare cosa possiamo fare per la sicurezza dei nostri paesi come se fossero un corpo unico".

Il conto delle vittime dello tsunami ha raggiunto oggi il numero di 298 mila morti. In Thailandia sono morte 5393 persone, delle quali 1948 turisti. (LF)

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