13/08/2014, 00.00
UCRAINA-RUSSIA
Invia ad un amico

Il Sinodo ucraino al voto per il nuovo metropolita ortodosso di Kiev, obbediente a Mosca

di Nina Achmatova
Questa sera sarà designato il successore di Vladimir, morto lo scorso 5 luglio. Egli riceverà la benedizione di Kirill, patriarca di Mosca. Timori di influenze politiche nella scelta dei candidati. Fra i più probabili: il vescovo Onufry, locum tenens di Kiev e il metropolita Aleksandr, amico del presidente Poroshenko.

Mosca (AsiaNews) - Iniziano oggi, 13 agosto, le operazioni di voto con cui l'assemblea di 74 vescovi eleggerà il nuovo primate della Chiesa ortodossa ucraina, fedele al Patriarcato di Mosca. Il nome del nuovo metropolita di Kiev, che succederà a Vladimir (Sabodan) morto lo scorso 5 luglio, dovrebbe essere noto al massimo domani, secondo gli auspici dell'arciprete Gheorgi Kovalenko, capo del del dipartimento sinodale per l'Informazione.

Il metropolita Vladimir è deceduto all'età di 78 anni, dopo una lunga malattia e sullo sfondo dell'escalation di tensione tra Ucraina e Russia. La contrapposizione tra Mosca e Kiev si riflette anche nei rapporti tra le confessioni religiose nel Paese e con l'est Ucraina ancora nella morsa del conflitto con i separatisti filorussi, in molti temono che anche l'elezione del nuovo primate ortodosso possa essere condizionata da influenze esterne alla vita della Chiesa.

Il voto è segreto e si svolgerà in due fasi: nella prima vengono avanzate le candidature; poi, i tre che hanno avuto più voti passano alla seconda fase da cui deve uscire il nuovo primate. Dopo l'approvazione da parte del presidente del Santo Sinodo, il Patriarca di Mosca, Kirill,  darà la sua benedizione.

I possibili candidati

Vladimir era ritenuto da molti il fautore di un graduale avvicinamento tra la Chiesa ucraina e il patriarcato di Kiev, seconda comunità ortodossa in Ucraina, ma non riconosciuta canonicamente e ritenuta scismatica. Dal 24 febbraio, in seguito all'aggravarsi delle sue condizioni di salute, la metropolia di Kiev è passata sotto la reggenza del vescovo Onufry (Berezovski), considerato ora il candidato più forte alla successione.

Secondo l'esperto di teologia, Dmitri Skvortsov, il locum tenens gode di "buona reputazione", "è un monaco, come lo era Vladimir, e non è legato ad alcuno scandalo". Skvortsov ritiene, però, che Onufry non sia tra i favoriti all'interno dei circoli del potere politico a Kiev, perché sostenitore dell'unità della Chiesa ucraina con il Patriarcato di Mosca.

Tra i candidati potrebbe comparire il metropolita Aleksandr (Drabinko), che si è espresso sempre a favore dell'unione tra le due maggiori comunità ortodosse. Un altro pretendente potrebbe essere il metropolita Simeon di Vinnitsa e Mogilev-Podolski, molto vicino al presidente Petro Poroshenko, un fedele praticante, come spiega Skovrtsov citato da Segodnia.ua. Secondo il noto arcidiacono Andrei Kuraev, molto attivo sui media in  Russia, in corsa vi  è anche il metropolita di Ternopil, Serghei, che per la forte amicizia che lo lega a Onufry potrebbe, però, rinunciare a favore del locum tenens.

L'intronizzazione del nuovo metropolita di Kiev è prevista per il 17 agosto presso la cattedrale della Dormizione e vedrà al partecipazione dei rappresentanti di tutte le comunità religiose locali. Il nuovo primate guiderà la Chiesa ucraina insieme al Santo Sinodo ed è eletto a vita. Sarà anche membro permanente del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa.

 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
i parrocchiani di Odessa abbandonano Mosca e scelgono Kiev
30/01/2019 08:09
Il filo-russo Onufry è il nuovo metropolita di Kiev
14/08/2014
Mosca e Kiev celebrano il Battesimo della Rus’, ma separati
31/07/2018 08:12
Bartolomeo: Un atto di giustizia l’autocefalia alla Chiesa ucraina ortodossa
26/01/2019 10:10
Poroshenko e la Chiesa ortodossa a Kiev
12/09/2017 12:23


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”