21/06/2007, 00.00
FILIPPINE
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Interrotte le ricerche di p. Bossi, sciolta la cooperazione fra Milf ed esercito

Il gen. Dolorfino, che guida le ricerche del missionario del Pime rapito 11 giorni fa, spiega che il problema riguarda il Gruppo di cooperazione fra governo ed esercito, formalmente sciolto. Il superiore regionale del Pime minimizza e parla di problemi “di natura tecnica”. Domani a Zamboanga ed Abbiategrasso momenti di preghiera per la liberazione del sacerdote.
Zamboanga (AsiaNews) – Si è interrotta oggi la collaborazione fra l’esercito filippino ed i ribelli del Fronte islamico di liberazione Moro, che da dieci giorni si erano uniti per cercare p. Giancarlo Bossi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere rapito a Mindanao lo scorso 10 giugno.
 
Lo ha confermato il generale Dolorfino: “Come ogni anno, è scaduto il mandato del Gruppo di azione comune istituito da Manila e dai capi dei ribelli. Per questo, ora siamo formalmente separati, e di nuovo avversari. Non possiamo collaborare fino a che il gruppo non viene riformato”.
 
Il problema verte sulla nomina del nuovo capo dei negoziatori governativi. Manila aveva proposto cinque giorni fa p. Eliseo Mercato, ex presidente dell’Università cattolica Notre Dame, ma il Milf si è opposto alla decisione: “Non si tratta di un conflitto fra cristiani e musulmani – hanno spiegato – ma fra il governo ed un gruppo che vuole l’indipendenza. Un sacerdote o un imam sono inutili in queste trattative”.
 
Ad ogni modo, spiega ad AsiaNews il p. Sandalo – superiore regionale del Pime nelle Filippine – questa interruzione “non è particolarmente preoccupante. Vi è da tutti i lati una vera volontà di risolvere questo rapimento, e questo è solo un intoppo tecnico”.
In ogni caso, il governo è intervenuto sulla questione della cooperazione fra Milf ed esercito. Il presidente filippino, Gloria Macapagal Arroyo, ha nominato con un provvedimento urgente il nuovo negoziatore del governo, che agirà con un mandato ad interim. Si tratta del prof. Rudy Rodil, docente all’Università statale di Mindanao. Le ricerche di p. Bossi riprenderanno quindi in serata.
 
Nel frattempo, i fedeli di ogni religione continuano ad incontrarsi e pregare per chiedere il ritorno a casa del missionario, il “gigante buono” di Mindanao. Domani in piazza Pershing, a Zamboanga, vi sarà un incontro pubblico di preghiera per la liberazione di p. Bossi, che si terrà alle cinque del pomeriggio. E’ prevista una grande partecipazione di fedeli, con le candele accese in mano davanti al tramonto del sole.
 
In Italia, invece, si terrà sempre domani una fiaccolata silenziosa ad Abbiategrasso, paese di origine del missionario. Questa, dicono gli organizzatori, “vuole essere un momento in cui tutta la comunità del territorio esprime il proprio affetto e la propria vicinanza alla famiglia del sacerdote e, nel contempo, è un’occasione per chiedere tutti insieme con forza la sua immediata liberazione”.
 
Un’iniziativa “che si aggiunge ai tanti momenti di solidarietà che i concittadini di padre Giancarlo hanno messo in atto in questi giorni: le veglie di preghiera quotidiane, le locandine affisse alle vetrine dei negozi ed i lumini accesi esposti alle finestre”.
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