17/02/2020, 12.55
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Pechino ed Asean annunciano il primo vertice sul coronavirus

Le parti si incontreranno fra tre giorni in Laos. In Thailandia si registrano 35 casi d’infezione, in Giappone 518 e a Singapore 75. L’epidemia di Covid-19 imporrà una contrazione al Pil della città-Stato. La Chiesa singaporiana annuncia la sospensione di tutte le funzioni pubbliche a tempo indefinito. Analisti attendono di capire se le relazioni della Cina con i suoi vicini saranno influenzate dalle limitazioni a collegamenti e scambi.

Singapore (AsiaNews/Agenzie) – Al di fuori della Cina, il bilancio aggiornato dell’epidemia del nuovo coronavirus Covid-19 è 694 casi di contagio confermati e tre morti in 25 Paesi. Il ministero cinese degli Esteri e le controparti dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asean) hanno annunciato stamane che s’incontreranno fra tre giorni in Laos, dove discuteranno le misure adottate da Pechino per contenere l’emergenza: sarà il primo grande vertice multilaterale dall’inizio della crisi.

La Thailandia, dove si registrano 35 casi d’infezione, ha deciso di aumentare i controlli sui visitatori provenienti da Giappone e Singapore. D’ora in poi, Tokyo limiterà i raduni pubblici per impedire un'ulteriore diffusione del virus, cancellando le celebrazioni per il compleanno dell'imperatore e riservando la maratona del mese prossimo nella capitale ai soli corridori professionisti. Nel Paese del Sol levante le persone infette sono 518, 454 solo sulla nave da crociera Diamond Princess. Ieri, le autorità di Singapore hanno annunciato tre nuovi casi di contagio, che portano a 75 il numero totale.

L’epidemia di Covid-19 avrà un forte impatto sull’economia della città-Stato: il ministero del Commercio e dell’Industria rivede al ribasso le previsioni sul Pil per il 2020. Secondo le stime, la crescita si attesterà intorno allo 0,5% – punto mediano di un intervallo tra -0,5% e +1,5%. Lo scorso novembre, il governo singaporiano prevedeva una crescita tra lo 0,5% ed il 2,5%.

Nel frattempo, le comunità religiose di Singapore adottano misure per contrastare i contagi. Alcuni templi e chiese stanno riducendo, o sospendendo del tutto, i servizi ed invitano i fedeli a seguire quest’ultimi su internet. Organizzazioni religiose buddiste e sikh scelgono invece di attuare misure precauzionali più rigorose nei luoghi di culto, esortando quanti non si sentono bene a rimanere a casa e invocando una maggiore pulizia nelle aree comuni.

Lo scorso 14 febbraio, la Chiesa cattolica ha annunciato la sospensione di tutte le funzioni pubbliche a tempo indefinito. Uno degli ultimi casi di contagio individuati dal ministero della Salute riguarda un cattolico che aveva partecipato ad una messa nella parrocchia di Cristo Re a Ang Mo Kio. Nella sua ultima lettera pastorale mons. William Goh, arcivescovo di Singapore, sottolinea che la misurazione della temperatura corporea “non è uno strumento di controllo infallibile”: anche le persone asintomatiche possono essere portatrici dell'infezione.

Membro del blocco Asean, il prossimo 20 febbraio a Vientiane una delegazione del governo di Singapore prenderà parte al vertice che vedrà protagonista anche Wang Yi, ministro cinese degli Esteri. La riunione segue lo sforzo concertato dei diplomatici cinesi per respingere critiche secondo cui Pechino ha nascosto informazioni al mondo ed ha reagito in modo lento all'emergenza sanitaria. Nei giorni scorsi, il governo cinese ha biasimato alcune nazioni per “aver esagerato in reazioni” che hanno innescato “panico non necessario”.

Analisti attendono di capire se le relazioni della Cina con i suoi vicini saranno influenzate dalle limitazioni a collegamenti e scambi, che alcuni Paesi hanno imposto per impedire che il virus si diffonda nei propri confini. Giappone, Singapore, Filippine, Indonesia e Australia sono tra quelli che hanno disposto misure più stringenti, di fatto impedendo l’ingresso di cittadini cinesi. Nazioni come Pakistan e Cambogia, che hanno stretti legami con Pechino, si sono astenute da applicare limitazioni dure ai visitatori provenienti dalla Cina. La Malaysia si è guadagnata i ringraziamenti cinese per essersi limitata ad imporre un divieto di viaggio solo sui residenti in territori cinesi sottoposti a quarantena.

Singapore ha più volte professato solidarietà nei confronti di Pechino, sebbene il Paese abbia imposto restrizioni severe come quelle decise dagli Stati Uniti. La città-Stato non ha ricevuto critiche pubbliche da funzionari cinesi, ma la scorsa settimana media statunitensi hanno riferito che il ministero cinese degli Esteri ha convocato l'ambasciatore di Singapore a Pechino per spiegare le nuove misure. Il Wall Street Journal sostiene che il governo cinese abbia interpellato i diplomatici di “un certo numero di ambasciate asiatiche e occidentali” per ragioni simili.

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