叙利亚明爱:战争之外还有许多将基督徒和穆斯林联系在一起的活动
作者 Sandra Awad*

叙利亚明爱负责人致函本社,讲述了教宗方济各给这个国家带来的希望的信息。各种小规模的活动,如一起准备食物便是未来和平的标志。和平是可能的,只是时间问题。从明天开始,明爱的一百七十五名工作人员将参加培训


大马士革(亚洲新闻)—一起准备午餐、共同帮助大多数平民、充分认识到和平是可能的仅仅是时间问题而已。当有了慈悲的时候,便会彼此互相帮助。这是叙利亚各界出现的或多或少但却揭示了国家未来景象的希望征兆。三十八岁的叙利亚明爱新闻办公室负责人桑德拉·阿瓦德向本社介绍了上述令人鼓舞的现象。在致函本社的信中,她讲述了“资源短缺”情况、“身边时刻在发生的灾难”。但同时也强调慈悲“是十分重要的,因为我们蒙召”在叙利亚的今天与同胞同甘共苦。

            与此同时,明爱工作人员正在积极筹备从明天起的培训计划。明爱的一百七十五名工作人员和志愿者们将在沿海城市塔图斯参加为期一周的培训,听讲座、分享。他们按照教宗方济各在国际明爱推动的叙利亚和平运动视频讲话中教导的为和平努力。这一活动的主题就是“和平是可能的”。

            阿瓦德强调,“我们叙利亚人需要这样的信息。尽管我们被迫生活在极度艰难的情况下,但我们需要这样一位有能力传达力量与希望的权威人物的信息”。

            以下为叙利亚明爱新闻办公室负责人桑德拉·阿瓦德的见证全文:

Ho sempre seguito con attenzione le visite e le iniziative di papa Francesco a sostegno dei più bisognosi e ascoltato con attenzione i suoi messaggi di amore e solidarietà in televisione e sui social media. Di lui mi hanno sempre colpito la modestia e la vicinanza alla gente, il rispetto e l’amore che riesce ad attirare sulla sua persona. Tuttavia, quando ho sentito alcuni giorni fa il suo messaggio di sostegno per la Campagna di pace in Siria promossa dalla Caritas, le sue parole hanno avuto un impatto molto più forte dentro di me, perché stavolta stava parlando della mia gente, si rivolgeva al mio Paese, alla mia amata Siria. 

Il suo messaggio mi ha colpito nel profondo, e l’ho ripetuto più volte dentro di me. Vi è qualcuno al mondo il cui cuore è triste per la guerra nel mio Paese, e che vuole promuovere iniziative concrete e incoraggiare gli altri a lavorare per la pace. E questa persona non è uno qualunque, è il Santo Padre, amato e ascoltato in tutto il mondo. Noi siriani abbiamo bisogno di messaggi come questi, lanciati da una personalità capace di infonderci forza e speranza, nonostante tutte le difficoltà e le privazioni in cui siamo costretti a vivere.

E anche in quanto cristiani che hanno scelto di rimanere in Siria a dispetto delle minacce attorno a noi lanciate da gruppi fanatici ed estremisti. Abbiamo bisogno di questi incoraggiamenti per rimanere legati al nostro Paese e alle nostre radici che affondano in Oriente; e, in quanto operatori di Caritas Siria, che andiamo a lavorare ogni giorno sotto i colpi di mortaio e le bombe, è molto importante sapere e ascoltare che il Santo Padre si unisce a noi nella nostra campagna e ci dice con fiducia: in Siria la pace è possibile!

Alcuni giorni fa mi trovavo a messa quando il prete ha iniziato la predica parlando del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci di Gesù, capace di sfamare centinaia di persone affamate. In realtà non sono riuscita ad ascoltare le parole del sacerdote, perché ero immersa nei pensieri della guerra, la mia mente era assorta nei cinque anni di conflitto, che hanno generato povertà diffusa e fame nella maggior parte della popolazione. Mi è tornata alla mente una famiglia, che mi raccontava di riuscire a mangiare una sola volta al giorno, cercando al contempo di risparmiare un po’ di cibo per il giorno successivo nel caso in cui non vi fosse nulla con cui sfamarsi.

Mi sono ricordata anche di quella volta in cui mi sono rivolta a una famiglia, facoltosa prima della guerra, chiedendo loro: “Quando avete mangiato carne l’ultima volta”. Il padre e la madre si sono guardati negli occhi e sono scoppiati a ridere, facendomi comprendere quanto fosse ingenua la mia domanda. Mangiare carne nel mio Paese è diventato da tempo un sogno!

Mentre ascoltavo le parole del sacerdote in sottofondo, mi tornavano alla mente molte storie tristi di questi anni di guerra. Tuttavia, all’improvviso mi è venuta un’idea che ha saputo ridarmi una nuova speranza. Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci si rinnova, ancora oggi, in Siria… Difatti, le organizzazioni umanitarie internazionali e gli enti benefici operano da tempo sul campo in aiuto dei più poveri e sfortunati.

Molte famiglie legano la loro sopravvivenza proprio a questo genere di aiuti. Noi siamo una di queste realtà, membri attivi sul territorio, e siamo impegnati nel tentativo di ridurre il più possibile l’impatto della guerra sulle famiglie siriane, sostenendole nei modi più disparati: distribuzione di cibo e di vestiti, voucher, cure mediche, aiuti nel pagamento degli affitti, vicinanza agli anziani, educazione e sostegno psicologico per i bambini. 

Abbiamo avviato diverse attività ma sentiamo al contempo la limitatezza delle nostre risorse, delle finanze a disposizione di fronte a questa immane tragedia che ci circonda. Un dato su tutti: il tasso di povertà in Siria ha raggiunto ormai circa l’84% della popolazione. Nonostante tutto, noi cerchiamo di fare del nostro meglio, con i due pesci e i cinque pani - quelli del passo evangelico - a disposizione, per aiutare più persone possibile. 

La Siria è una nazione malata e ha bisogno del sostegno di organizzazioni umanitarie e della comunità internazionale per poter sopravvivere; il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci deve rinnovarsi per garantire il nutrimento delle migliaia di suoi bambini affamati. Essa ha inoltre bisogno della grazia del mondo intero per scrivere la parola fine a questa guerra e iniziare l’opera di ricostruzione.

Nel suo messaggio papa Francesco ha ricordato l’Anno della misericordia, che è quanto di più importante siamo chiamati a vivere e condividere fra noi in Siria. La guerra ci ha resi poveri, e la povertà ci ha insegnato la misericordia. Le persone si aiutano fra loro, si danno sempre più una mano nel bisogno. Per esempio, durante il Ramadan - il mese sacro di digiuno e preghiera per l’islam - molte realtà benefiche e volontari, musulmani e cristiani, hanno cucinato per le strade e distribuito il cibo alle persone più bisognose. Gli operatori della Caritas hanno aderito a una di queste campagne, che si è tenuta nei pressi della porta di ingresso della moschea di Omayyad a Damasco. Si trattava di una campagna di distribuzione del cibo promossa dal “Saed Volunteer Group”; assieme a loro abbiamo preparato (nella foto) oltre 15mila pasti, che venivano poi distribuiti a fine giornata alle famiglie più povere  bisognose. 

A dispetto dell’immane fatica, dello stress e delle elevate temperature durante la giornata, tutti volti erano sorridenti, e i cuori erano pieni di gioia per il piacere di collaborare e di donare…

Questo è il volto più bello della nostra amata Siria, la sua immagine più vera; la Siria non è solo guerra, essa è al contempo condivisione di un pasto e misericordia fra musulmani e cristiani, è mettere a disposizione l’obolo della vedova per un’altra persona nel bisogno, è la moltiplicazione dei pani e dei pesci per mezzo della fede, della speranza, dell’amore. 

Apprezziamo il bellissimo messaggio del Santo Padre, che è per noi fonte di forza, e l’immane sforzo profuso da Caritas Internationalis per preparare e lanciare questa campagna. Vi sono persone che hanno lavorato come se la Siria fosse il loro stesso Paese e la cosa più preziosa al mondo per loro. Vogliamo ringraziare tutti e dire loro: con persone come voi, la pace non solo è possibile in Siria, ma è una certezza ed è solo questione di tempo.