Mons. Franco Mulakkal ha presentato la richiesta nei giorni scorsi. Al suo posto, il pontefice ha nominato mons. Agnelo Rufino Gracias come amministratore apostolico. Ieri il vescovo è stato interrogato per sette ore dalla polizia del Kerala.
“La gravità di questi fenomeni non può lasciarci indifferenti. Siamo tutti chiamati, nei nostri rispettivi ruoli, a coltivare e promuovere il rispetto della dignità intrinseca di ogni persona umana, a cominciare dalla famiglia – luogo in cui si imparano fin dalla tenerissima età i valori della condivisione, dell’accoglienza, della fratellanza e della solidarietà – ma anche nei vari contesti sociali in cui operiamo”.
Le associazioni di donne musulmane chiedono di uniformare il codice civile in tema di diritto matrimoniale. Una legge è ferma nella Camera alta del Parlamento, bloccata dai contrasti tra i partiti. Il divorzio verbale istantaneo verrà punito con tre anni di reclusione.
L’evento vede la partecipazione di 174 preti provenienti dalle sette circoscrizioni territoriali di Java, dove operano 557 dei 2.242 sacerdoti diocesani d’Indonesia. P. Paulus Christian Siswantoko, presidente del forum Unio Indonesia: “Lo scopo di questa iniziativa è creare ‘un nuovo habitus’ nella società, inclusa la comunità cattolica”.
“La Chiesa, quando cammina nella storia, è perseguitata dagli ipocriti: ipocriti da dentro e da fuori. Il diavolo non ha niente da fare con i peccatori pentiti, perché guardano Dio e dicono: ‘Signore sono peccatore, aiutami’. E il diavolo è impotente”.
Si è tenuto ieri il rito del “Kokki no Gi”, in cui gli sposi concordano una data di nozze. È la seconda di una lunga serie di cerimonie, fino allo sposalizio del 29 ottobre. Il giovane fidanzato Kei Moriya è un attivista per i bambini nei Paesi in via di sviluppo. Quando entrerà nella nuova casa, la sposa lo farà da donna comune.