In carcere altri tre dissidenti cinesi

La polizia ha fermato Yang Maodong, Zhang Jianhong e Chen Shuqing con l'accusa di aver pubblicato su Internet degli articoli "sovversivi" e di aver condotto "affari illegali". I tre erano tutti noti alle autorità per il loro impegno pro-democrazia.


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo cinese ha arrestato tre dissidenti accusati di aver pubblicato su Internet degli articoli "sovversivi" e di aver condotto "affari illegali". Lo ha denunciato ieri Reporter senza Frontiere.

I tre - Yang Maodong, Zhang Jianhong e Chen Shuqing – sono stati arrestati separatamente nel corso delle ultime due settimane. Non è chiaro se gli arresti sono in qualche modo connessi fra loro, ma sono avvenuti nel mezzo di una campagna condotta da Pechino per rinforzare il controllo sui media cinesi e sulla Rete. Negli ultimi mesi, infatti, la polizia ha arrestato dozzine di persone accusate di aver parlato di "sensibili argomenti politici"

Yang Maodong, noto anche come Guo Feixiong, è stato arrestato il 14 settembre scorso a Guangzhou, nel Guangdong, con l'accusa di aver pubblicato in casa 20mila copie di un libro che avrebbe dovuto vendere. La polizia non ha fornito alcun dettaglio sul contenuto del libro.

Il dissidente, 40 anni, è stato arrestato diverse volte nel corso dell'ultimo anno per aver aiutato gli abitanti di Taishi nella loro lotta contro la corruzione del sindaco e dei capi locali del Partito. All'epoca delle proteste, ha pubblicato su Internet molti articoli per spiegare la reale situazione del villaggio e denunciare i metodi violenti della polizia.

La polizia non ha permesso neanche alla moglie, Zhang Qing, di andarlo a trovare in carcere; secondo la donna, le accuse "sono infondate".

Le autorità hanno accusato invece Zhang Jianhong e Chen Shuqing di "incitare alla sovversione anti-statale", un'accusa formulata con parole vaghe che sempre più spesso viene usata per fermare gli attivisti che possono divenire una minaccia per i dirigenti comunisti.

Zhang, 48 anni, è stato arrestato il 6 settembre a Ningbo, nel Zhejiang. La polizia ha confiscato la memoria dei suoi due computer e del telefono cellulare. Gli agenti hanno interrogato anche la moglie sui "suoi amici" e "sugli articoli che ha pubblicato su siti Internet stranieri".

Zhang è noto alle autorità: ha passato 18 mesi in un campo di rieducazione per aver partecipato ai movimenti pro-democrazia ed anti-corruzione del 1989 ed aver scritto "propaganda controrivoluzionaria".

Chen, fondatore del fuorilegge Partito democratico cinese, è stato arrestato invece il 14 settembre scorso, sempre nel Zhejiang: anche a lui sono state confiscate le memorie dei computer. L'attivista aveva superato lo scorso anno l'esame necessario per praticare l'avvocatura, ma l'Ufficio di giustizia della provincia non gli ha fornito l'abilitazione perché "ha pubblicato su Internet degli articoli che violano la Costituzione".