Dalle Filippine al Libano, è festa per l'Italia "mondiale"
Per al-Jazeera,  "come nel 1982, gli azzurri sono stati abili nel lasciare gli scandali che li hanno colpiti", mentre il libanese L'Orient Le Jour  scrive che "lo scenario è crudele per i francesi, ma come lo fu la finale degli europei del 2000 per l'Italia".

Beirut (AsiaNews) – Festeggiata anche in Asia la vittoria italiana ai mondiali, che ha trovato spazio anche sui media. Per al-Jazeera,  "come nel 1982, gli azzurri sono stati abili nel lasciare gli scandali che li hanno colpiti a casa e vincere il premio più importante", mentre Gulfnews chiede ai suoi lettori di mandare un commento sui giocatori del match e chiede "Come farete, senza la febbre mondiale?".

Festeggiano i tifosi dell'Italia nelle strade a Manila (nella foto).

Diverso invece l'approccio ad Hong Kong: secondo un sondaggio a campione, il 21 % della popolazione si è detta "più stressata del solito", ma non per la tensione delle gare bensì per le scommesse effettuate. L'11 % degli interpellati ha invece dichiarato di essersi rilassato molto nel vedere i migliori giocatori del mondo in azione. Il 38 % si è detto "felice" di non aver scommesso sulle partite e per il 18 % la Coppa del Mondo è stata "di grande aiuto per le relazioni familiari, che si sono potute riunire a guardare insieme le competizioni".

In Libano, e soprattutto nelle città cristiane, fuochi artificiali, manifestazioni e lo slogan "La vittoria dell'Italia è nostra" hanno accolto la vittoria della nazionale italiana. Ma nel Paese dei cedri, lo sport si è fortemente colorato di politica, con i filosiriani, musulmani e cristiani, schierati con gli italiani in funzione antifrancese, per la politica libanese di Chirac che appoggia i gruppi che hanno vinto le elezioni.

Così la partita finale per molti libanesi è stata una loro partita e una sfida contro il governo di Jacques Chirac, molto criticato dal generale Michel Aoun, dall'ex-ministro Souleiman Frangie e dagli aderenti ad Hezbollah e al movimento di Amal, guidato dal presidente del parlamento Nabih Berri. Per costoro, schierarsi con l'Italia era una sorta di sondaggio contro la politica francese in Libano, con l'appoggio di Chirac al gruppo parlamentare della maggioranza, guidato dal figlio dell'ex-premier ucciso Rafic Hariri, il deputato di Beirut Saad, con i suoi alleati Samir Geagea e il leader druso Walid Joumblatt.

Il giornale "Al Dyar", vicino al presidente Emile Lahoud ed al generale Aoun, ha pubblicato in prima pagina una fotografia della squadra con lo scritta "L'Italia Campione del Mondo ha combattuto la Francia e la sua politica".  I giornali del gruppo di Hariri, specialmente "Al Moustaqbal" (Il Futuro), fondato dall'ex-premier ucciso, hanno invece evitato commenti di valore sulla vittoria dell'Italia, e non hanno pubblicatoa foto della squadra azzurra.

Il giornale An Nahar, non ha fatto commenti di valore sul significato della vittoria dell'Italia, ma solamente ha riferito il brutto fine del calciatore algerino-francese Zidane, indicando questo fatto sotto il profilo sportivo.

L'Orient Le Jour, infine, scrive che "l'Italia ha lavato due brutti ricordi, quello dei quarti di finale del mondiale 1998 e quello della finale dell'Europeo del 2000". "Lo scenario è crudele per i francesi, ma come lo fu la finale degli europei del 2000 per l'Italia".